Eric Moussambani

Eric Moussambani
NazionalitàGuinea Equatoriale (bandiera) Guinea Equatoriale
Altezza197 cm
Peso67 kg
Nuoto
Specialità100 m sl
 

Eric Moussambani Malonga (Malabo, 31 maggio 1978) è un nuotatore equatoguineano.

Soprannominato "Eric the Eel" ("Eric l'anguilla") dai media anglofoni[1] o "El Multiusos" dai media ispanofoni[2], partecipò ai Giochi Olimpici di Sydney del 2000 come unico nuotatore della sua nazione nella gara dei 100 metri uomini stile libero. Moussambani riuscì a concludere la gara con un tempo di 1'52"72, cioè più del doppio del tempo medio degli altri nuotatori olimpionici.[1][3] Tuttavia la performance sportiva, ormai passata alla storia, è considerata come un esempio degli ideali del Comitato Olimpico Internazionale.[4]

Carriera

Moussambani si guadagnò la partecipazione ai Giochi Olimpici del 2000 senza soddisfare i requisiti minimi per le qualificazioni, ma attraverso una wild card riservata ai paesi in via di sviluppo con lo scopo di incentivare le nazioni che non dispongono di costose strutture per poter garantire la preparazione degli atleti.

Durante la cerimonia di apertura ebbe il ruolo di portabandiera per la sua nazione,[5] la cui delegazione contava su 4 atleti. Il 19 settembre 2000 Moussambani disputò la prima batteria da solo, dopo che gli altri due nuotatori, il nigerino Karim Bare e il tagiko Farkhod Oripov, furono squalificati perché tuffatisi prima dello start.[6] Dopo un'enorme "spanciata" nel tuffo nuotò alla meno peggio i primi 50 metri, con uno stile incredibilmente dilettantesco: gambe larghe e basse, testa sempre fuori dall'acqua e sbracciando a più non posso. Nonostante tutto arrivò alla fine della gara, tra l'ovazione di incoraggiamento di tutto il pubblico presente.

Eric imparò a nuotare solamente otto mesi prima della gara, allenandosi nell'oceano, nei corsi d'acqua[7] e nella piscina di 20 metri[5] dell'hotel Ureca[7] di Malabo,[8] in quanto la Guinea Equatoriale dispone di scarsissime strutture sportive.[7] Ammise inoltre di non aver mai visto una piscina olimpica (da 50 metri) e di non aver mai concluso una gara di 100 m prima dell'evento a Sydney.[9] Questa prova disastrosa lo rese comunque celebre, venne intervistato dalle televisioni di tutto il mondo e firmò contratti pubblicitari con le maggiori aziende produttrici di attrezzature sportive per centinaia di migliaia di dollari.

Nonostante fosse molto atteso, non poté partecipare alle olimpiadi di Atene del 2004, in quanto ebbe problemi con il visto.

Dal marzo 2012 allena la squadra di nuoto della Guinea equatoriale,[10] partecipando ai Giochi Olimpici di Londra 2012 in veste di allenatore. È riuscito a migliorare il suo tempo nei 100 metri stile libero arrivando a 57 secondi.[7]

Atleti correlati

Nelle seguenti edizioni dei Giochi Olimpici occasionalmente i media si sono riferiti a potenziali successori di Eric Moussambani, intesi come atleti che si sono distinti per la pochezza delle loro performance sportive.

Prima dei Giochi Olimpici del 2008 i media internazionali hanno eletto Stany Kempompo Ngangola, un nuotatore della Repubblica Democratica del Congo, come il prossimo "Eric l'anguilla".[11][12][13][14] Anche il velocista della Repubblica di Vanuatu Elis Lapenmal e il nuotatore palestinese Hamza Abdu sono stati definiti potenziali successori di Moussambani.[15] Invece il nuotatore delle Isole Cook Petero Okotai si è paragonato egli stesso ad "Eric l'anguilla" dopo una gara deludente.[16]

Durante i Campionati del mondo di atletica leggera 2009 diversi quotidiani come La Nación e il Daily Telegraph ha descritto la velocista samoana Savannah Sanitoa come «la nuova Eric "l'anguilla" Moussambani.»[17][18]

In occasione dei Giochi olimpici di Londra 2012 il canottiere nigerino Hamadou Djibo Issaka è stato paragonato a Moussambani per la scarsezza del tempo effettuato alla sua prima presenza olimpica: ha terminato la gara dei 2000 metri in 8:25.56 minuti, quasi un minuto dietro il suo concorrente più vicino e quasi 1 minuto e 40 secondi dietro il vincitore. Issaka è un giardiniere e addetto alle piscine di 35 anni che è stato scelto dalla sua nazione per partecipare come canottiere olimpionico; per allenarsi ha avuto a disposizione soltanto tre mesi.[19]

Note

  1. ^ a b

    «Moussambani would plough a lonely lane for his finest 1mins 52.7 sec, though it felt like an hour. Equatorial Guinea’s aquatic answer to Eddie the Eagle - Eric the Eel - churned the lane in which Ian Thorpe had raced to a silver medal in 1 min 45 sec over double the distance the day before.»

    (EN) Craig Lord, Courage on the blocks, su times-olympics.co.uk, The Times Sydney Olympics 2000: Swimming News Archive, 19 settembre 2000. URL consultato il 9 maggio 2008 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2005).
  2. ^ (ES) Golzalo Calzado, La fama no es siempre del que gana, su somosolimpicos.com, 8 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2012).
  3. ^ Pieter van den Hoogenband ha stabilito il record di 47"84 nei 100 km stile libero vincendo la medaglia d'oro. Il tempo dell'equatoguineano è stato più lento anche di quello di Ian Thorpe nei 200 metri.
  4. ^

    «Spectators at the Aquatic Centre were treated to an Olympic champion of a different sort when Eric Moussambani, a 22-year-old from Equatorial Guinea took to the pool for the 100 m freestyle, his first ever attempt at this distance. The only pool available for training in his country was only 20 m long. After two other athletes had been disqualified for false starts, he became the sole competitor in his heat – and completed the race. Though he showed signs of fatigue in the last 20 m, Moussambani made a valiant effort to struggle to the finish line. The audience responded with a standing ovation. The newly named Eric the Eel left the pool glowing with pride, thanking the crowd for getting him through the race. In many ways his swim exemplified the ideals so strongly advocated by the IOC at the Peace Symposium.»

    (EN) Report of the XXVII Olympiad Volume 2: Celebrating the Games (PDF), in Sydney Organising Committee for the Olympic Games, 2001, p. 78.
  5. ^ a b (EN) African novice makes big splash, in BBC News, 19 settembre 2000.
  6. ^ (EN) Barry Glendenning, 50 stunning Olympic moments No11: Eric Moussambani flails way to glory, in The Guardian, 25 gennaio 2012.
  7. ^ a b c d (EN) Jennifer O’Mahony, London 2012 Olympics: how Eric 'the Eel'Moussambani inspired a generation in swimming pool at Sydney Games, in The Daily Telegraph, 27 luglio 2012.
  8. ^ (EN) Peter Foster, Olympian from the Equator wins at a crawl, in The Daily Telegraph, 20 settembre 2000.
  9. ^ (EN) Olympic spirit Swimmer competes for love of sport, in CNN Sports Illustrated, 21 settembre 2000. URL consultato il 3 marzo 2006 (archiviato dall'url originale il 23 ottobre 2012).
  10. ^ (ES) David Monsuy Senior, Eric Moussambani nuevo entrenador del equipo nacional de natación, su guineaecuatorialpress.com, guineaecuatorialpress, 10 marzo 2012 (archiviato dall'url originale il 16 novembre 2020).
  11. ^ (ES) En Sydney fue Mussambani; en Pekín, el congoleño Ngangola, in La Nación, 15 agosto 2008.
  12. ^ (EN) Move over Eddie the Eagle and éric the Eel, in The Gazette, Montreal, 15 agosto 2008 (archiviato dall'url originale il 21 agosto 2008).
  13. ^ (EN) John-Paul Moloney, Stany the stingray, in Sydney Morning Herald, 14 agosto 2008.
  14. ^ (EN) Nick Harris, 'The Snail'takes up where 'The Eel'left off, in The Independent, 15 agosto 2008.
  15. ^ (EN) Lovable losers - the Olympic ideal or waste of space [collegamento interrotto], in Agence France-Presse, Melbourne, 5 luglio 2008.
  16. ^ (EN) Christopher Clarey, Games also mean coming in last, in The New York Times, Pechino, 23 agosto 2008.
  17. ^ (EN) World Athletics: shot-putter Savannah Sanitoa overshadows Usain Bolt's sprint exploits, in The Daily Telegraph, 16 agosto 2009.
  18. ^ (ES) Sanitoa, la nueva Moussambani, in La Nación, Berlino, 17 agosto 2009.
  19. ^ (EN) Belinda Goldsmith, Novice rower wins hearts of Eton crowd, in Reuters Canada, 29 luglio 2012. URL consultato il 1º maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 15 agosto 2018).

Collegamenti esterni