Dopo la morte del marito, avvenuta nel 1694, divenne tutrice del figlio Maurizio Guglielmo di Sassonia-Merseburg, soprannonimato il "duca del Violino", mantenendo tale ruolo sino a che egli non raggiunse la maggiore età nel 1712: guidò gli affari governativi. Si impegnò per la Lauchstädter Quelle ("Fonte dei porri cittadini"), che fece recintare nel 1710, aggiungendovi un pozzo in legno, e fece piantare dei tigli, disposti a formare un arco verde.
Nel 1720 morì nella sua sede vedovile, il castello di Bündorf, ma venne sepolta nella cripta principesca della cattedrale di Merserburg.
In occasione della sua morte venne coniato un ducato aureo ed è ricordata da uno dei quattro obelischi situati nel giardino del castello di Merserburg.