Nasce a Venezia il 21 settembre 1888 dal milanese Emilio e da Carolina Portmann, originaria della Svizzera tedesca.
Formazione e ministero sacerdotale
Dopo aver iniziato gli studi a Varese, entra, a 12 anni, nel seminario di San Pietro Martire di Seveso per i corsi ginnasiali, poi in quello di Monza per il liceo, e nel seminario maggiore a Milano per gli studi in teologia.
Il 10 giugno 1911 è ordinato presbitero dal cardinale arcivescovo Andrea Carlo Ferrari[1] e, nel settembre successivo, consegue la laurea in Teologia.
Nel 1930 il cardinale Alfredo Ildefonso Schuster lo nomina pro-cancelliere per l'Ufficio matrimoni della curia arcivescovile di Milano e, tre anni dopo, direttore dell'Ufficio catechistico diocesano, assistente della FUCI e canonico onorario della basilica di Sant'Ambrogio.
Dal 1930 al 1935 è anche direttore spirituale dell'Istituto "Gonzaga" di Milano, retto dai Fratelli delle scuole cristiane, e, nel 1935, è tra i fondatori, con il salesiano don Antonio Cojazzi e mons. Norberto Perini, poi arcivescovo di Fermo, della rivista "Catechesi".
Il 26 giugno successivo raggiunge Trento, dopo essere stato consacrato, nel duomo di Milano, il 9 dello stesso mese, dal cardinale Schuster, avendo per co-consacranti Pietro Mozzanica, vescovo titolare di Sela ed ausiliare di Milano, e il comboniano Antonio Stoppani, vescovo titolare di Stratonicea di Caria, già vicario apostolico di Bahr el-Ghazal in Sudan.
Il 12 marzo 1941 viene nominato anche vescovo di Bova, in sostituzione del salesiano Giuseppe Cognata.
Si distingue per l'essere un vescovo vicino alla città ed ai suoi problemi, attento ai bisogni della comunità ecclesiale, né pavido di muovere critiche all'autorità fascista quando necessario, né restio, durante la Seconda guerra mondiale, ad accorrere dove vi sia bisogno della sua presenza.
A soli 54 anni, alle ore 20:10 del 31 gennaio 1943, mentre si trova ospite della villa dei marchesi Ramirez ad Annà di Melito di Porto Salvo, dove si è recato in visita pastorale, rimane vittima, assieme ad altre dieci persone, del mitragliamento da parte di un caccia bombardiere inglese, che fa la spola fra la costa calabrese e la dirimpettaia Messina.[2]
Attualmente è in corso la fase diocesana della causa di beatificazione: il 28 febbraio 2013, sotto la presidenza dell'allora arcivescovo Vittorio Mondello, il Consiglio presbiterale dell'arcidiocesi di Reggio Calabria-Bova ha deliberato all'unanimità di proseguire con la causa di beatificazione.