Los Angeles. Roman J. Israel è un avvocato afroamericano legato a un immaginario passato risalente agli anni settanta, come testimoniano il suo look, il taglio di capelli vintage e i quadri appesi alle pareti della sua casa. È idealista, attivista e per nulla incline ai compromessi. Lavora in uno studio penalista orientato alla difesa dei più deboli. Israel è il topo d'archivio che fa vincere le cause; il socio invece è il portavoce con le doti sociali, quello che valorizza lo studio e gli assicura la sopravvivenza tra una causa pro bono e l’altra.
Morto il secondo, il primo si trova spiazzato e costretto a confrontarsi con il mondo del lavoro e i suoi compromessi. Troppo duro e puro per sporcarsi le mani con cause di dubbia morale, troppo serio per mediare con gli altri avvocati, troppo preparato e maniacale per lavorare in modo superficiale, come spesso è richiesto, o per tollerare come gli altri lavorano. Accetta un posto in un prestigioso studio legale gestito dal ricco e ambizioso George Pierce, sostenitore di valori morali ben diversi da quelli che Israel ha sempre onorato. Il desiderio di arrivare e il fascino del denaro, del successo e dell’accettazione sociale lo trasformano sino all'estremo, portandolo a compiere un’azione illegale: riscuotere la cospicua taglia su un ricercato fornendo informazioni ricevute da un suo assistito e violando così il segreto professionale.
La nuova vita sembra piacergli: un nuovo taglio di capelli, vestiti di buona fattura, un nuovo appartamento in un quartiere elegante ma, quando la vita sembra cominciare a sorridergli, le cose si complicano perché si troverà a dover difendere l'uomo incarcerato a causa della sua delazione e che conosce il suo segreto. La minaccia di morte riporterà Roman bruscamente indietro, facendolo tornare alle vecchie abitudini e al vecchio look, costringendolo inoltre a un'autoanalisi con la quale sarà contemporaneamente giudice e imputato. Ma non basterà: la realtà si presenterà drammaticamente e tragicamente presentandogli il conto da pagare.
Le riprese sono iniziate nell'aprile del 2017 e si sono tenute a Los Angeles.[9]Carmen Ejogo è entrata nel cast a riprese inoltrate.[10] A giugno, il film è stato re-intitolato Roman J. Israel, Esq.[11]
Negli Stati Uniti il film ha incassato 11,9 milioni di dollari,[12][18] risultando un flop commerciale, il peggiore con protagonista Washington dai tempi di Mississippi Masala, che incassò 7,3 milioni nel 1992.[18]
Critica
Sul sito Rotten Tomatoes il film ottiene il 51% delle recensioni professionali positive, basata su 136 critiche, con un voto medio di 5,8 su 10;[19] il sito scrive: "Intrigante, ma goffamente confusionario, Roman J. Israel, Esq. vive del suo protagonista eponimo, interpretato magneticamente da Denzel Washington, senza però mai riuscire ad andare oltre".[19] Su Metacritic invece ottiene un punteggio di 58 su 100, basato su 41 recensioni.[20]
Scrivendo per Rolling Stone, Peter Travers assegna al film un punteggio di tre stelle su quattro, lodando prevalentemente l'interpretazione di Washington e scrivendo: "Washington scava così a fondo in un personaggio già complesso di suo da riuscire a connettersi allo spettatore come fosse reale [...] una grande interpretazione, presente in un film quasi incapace di contenerla".[21]Richard Roeper del Chicago Sun-Times ha assegnato al film due stelle su quattro, lodando anch'egli l'interpretazione di Washington, ma criticandone la narrazione: "Roman J. Israel, Esq. intriga, e la collaborazione tra il regista Gilroy e la star Washington sembrerebbe far sperare in un grande personaggio drammatico. Queste promesse, purtroppo, non verranno mai mantenute".[22]
Candidatura per il miglior attore a Denzel Washington
2018 - Black Reel Awards
Candidatura per il miglior attore a Denzel Washington
2017 - Heartland Film
Miglior film
2017 - Women Film Critics Circle Awards
Candidatura per il miglior attore a Denzel Washington
Rimontaggio
In seguito all'accoglienza tiepida riservatagli a Toronto, il film è stato ri-montato, tagliandone una dozzina di minuti e velocizzandone il ritmo, oltre che spostando una scena chiave riguardante il personaggio di Colin Farrell dal terzo atto alla prima metà del film.[26]