Elimas è descritto come oppositore di Paolo di Tarso (che è chiamato in questo capitolo degli Atti, per la prima volta, con il suo nome romano) e Barnaba nella città di Paphos a Cipro, quando Sergio Paolo, il proconsole romano, vuole ascoltare Paolo e Barnaba parlare di Gesù; mentre Bar-Gesú era contrario, in quanto intendeva tenersi stretta la sua posizione privilegiata di consigliere del proconsole romano distogliendone i pensieri dalla spiritualità (Atti 13:8). A causa di questa opposizione, Paolo trasmise il giudizio divino di farlo diventare temporaneamente cieco. Dopo che Sergio Paolo vide ciò che era accaduto e divenne credente (Atti 13:9-12).
Il testo
« Ma Elimas, il mago, - ciò infatti significa il suo nome - faceva loro opposizione cercando di distogliere il proconsole dalla fede. Allora Saulo, detto anche Paolo, pieno di Spirito Santo, fissò gli occhi su di lui e disse: «O uomo pieno di ogni frode e di ogni malizia, figlio del diavolo, nemico di ogni giustizia, quando cesserai di sconvolgere le vie diritte del Signore? Ecco la mano del Signore è sopra di te: sarai cieco e per un certo tempo non vedrai il sole». Di colpo piombò su di lui oscurità e tenebra, e brancolando cercava chi lo guidasse per mano. » ( Atti degli Apostoli 13,8-11, su laparola.net.)