Professa cattolica, devota a san Michele e alla Vergine di Guadalupe, era un'estimatrice della vita agreste e non accettò mai l'etichetta di esponente del realismo magico che la critica le attribuì. Contribuì a dare un ruolo alle donne in un ambiente prettamente maschile quale era quello della letteratura dell'epoca.[2] Vicina a Carlos Madrazo, presidente del Partido Revolucionario Institucional, accusò gli intellettuali di sinistra -di cui l'ex marito era una personalità di spicco- di essere i veri responsabili del massacro di Tlatelolco.
Stile
Sebbene sia quasi sconosciuta fuori dal suo paese, Elena Garro è una delle figure più interessanti della dramaturgia messicana attuale. Le sue opere partecipano pienamente al concetto di teatro come comunicazione poetica e illogica, al di là delle differenze nelle tecniche e nei contenuti, è possibile inserire il suo lavoro nel movimento chiamato “teatro dell’assurdo”. Garro dimostra nel suo teatro una marcata preferenza per la questione delle relazioni tra diversi aspetti della realtà e persino tra realtà dissimili, i suoi personaggi oscillano tra realtà e illusione, questa altalena allucinante si riflette nello specchio scintillante delle illusioni attraverso cui passano. La sua opera è basata frequentemente su elementi folk, i quali permettono di costruire un mundo in cui i confini tra la realtà e l’immaginario scompaiono quando si percepiscono quotidianamente.[4]
Opere
Romanzi
Los recuerdos del porvenir, México, Joaquín Mortiz, 1963.
Testimonios sobre Mariana, México, Grijalbo, 1981.
Reencuentro de personajes, México, Grijalbo, 1982.
La casa junto al río. México, Grijalbo, 1983.
Y Matarazo no llamó..., México, Grijalbo, 1991.
Inés. México, Grijalbo, 1995.
Busca mi esquela & Primer amor. 2. ed. Monterrey, Ediciones Castillo, 1998.
Un traje rojo para un duelo. Monterrey, Ediciones Castillo, 1996.
Un corazón en un bote de basura, México, Joaquín Mortiz, 1996.
Mi hermanita Magdalena, Monterrey, Ediciones Castillo, 1998.
Teatro
"Un hogar sólido", Mañana. La revista de México, 3 agosto 1957, pp. 36–41. In quello stesso anno è stato pubblicato in Sur, 251, marzo-aprile 1958, pp. 30–39.
"El rey mago", Revista de la Universidad de México, 7, marzo 1958, pp. 1–2 y 8-9.
"La mudanza", La palabra y el hombre, 10, aprile-giugno 1959, pp. 263–274.
"La señora en su balcón", La palabra y el hombre, 11, luglio-settembre 1959, pp. 435–444; Tercera antología de obras en un acto (Wilberto Cantón, Elena Garro, Carlos Solórzano y Rodolfo Usigli), México, Collezione teatro messicano, 1960, pp. 25–40.
"El árbol", Revista mexicana de literatura, 3-4, marzo-aprile 1963, pp. 10–31 y El árbol, México, Colección Teatro de bolsillo, vol. XVIII, 1967.
"La dama boba", Revista de la Escuela de Arte Teatral, 6, 1963, pp. 77–126.
"Los perros", Revista de la Universidad de México, marzo 1965, pp. 20–23.
"Felipe Ángeles", Revista Coatl, 8, otoño de 1967.
"Benito Fernández", Casa del tiempo, 6, febbraio 1981, pp. 5–19.
"El rastro", Tramoya, 21-22, settembre-dicembre 1981, pp. 55–67.
"Parada San Ángel", Tramoya, 84, luglio-settembre 2005, pp. 5–41
Narrativa
"El árbol o fragmento de un diario", México en la cultura (Suplemento di Novedades), 22 giugno 1958, pp. 2 y 4.
"Perfecto Luna", Revista de la Universidad de México, agosto 1958, pp. 7–9.
"El día que fuimos perros", Revista de la Universidad de México XVII, dicembre 1962, pp. 22–23.
"Nuestras vidas son los ríos", La palabra y el hombre Núm. 25, gennaio-marzo 1963, pp. 123–130.
"La culpa es de los tlaxcaltecas", Revista mexicana de literatura Núm. 3-4, marzo-aprile 1964, pp. 12–28.
"La culpa es de los tlaxcaltecas", La palabra y el hombre Núm. 30, aprile-giugno 1964, pp. 269–283.
"El duende", Revista de la Universidad de México, Núm. 8, aprile 1964, pp. 21–23.
"El zapaterito de Guanajuato", Cuadernos de Bellas Artes Núm. 5, maggio 1964, pp. 11–20.
"¿Qué hora es?", Diálogos 1, novembre-dicembre 1964, pp. 18–23.
"Era Mercurio", Coatl 4, inverno 1965-1966, s.p.
Opere tradotte in italiano
Memorie di Spagna 1937, trad. di Paolo Ferrari e Rocìo Luque, Sesto San Giovanni, Editoriale Jouvence, 2021
I ricordi dell'avvenire, trad. di Rocio Luque, Roma, Aracne, 2010
I ricordi dell'avvenire, trad. di Francesca Lazzarato, Sur, 2024