La contessa Carandini viene ricordata per la pubblicazione di alcuni dei diari che aveva tenuto per tutta la sua vita, a cominciare dal 1918[2]. In particolar modo furono pubblicate le pagine relative agli anni del fascismo e del dopoguerra, nelle quali la Carandini annotò tutti i particolari quotidiani della Resistenza[3][4]. Il primo dei libri, Passata la stagione, venne dato alle stampe nel 1989[5]; gli altri due vennero invece pubblicati postumi alla morte dell'autrice, avvenuta nel febbraio del 1990[6]. Gli scritti di Elena Albertini Carandini furono anche oggetto di analisi da parte di altri studiosi, fra cui Serenella Baggio che scrisse il volume Niente retorica. Liberalismo linguistico nei diari di una signora del Novecento[7].