Ekaterina Semёnova nacque a Smolensk il 7 novembre 1786 dove la madre Darjia era serva di un proprietario locale che a sua volta la vendette ad un tale Zhdanov, insegnante di un corpo di cadetti, grato per avergli allevato il figlio. Daria quindi rimase incinta del padrone e venne data in sposa ad un tale Semyon che ne divenne il padre putativo.
Talentuosa nel ballo e nel canto, venne avviata alla Scuola di Teatro di San Pietroburgo sotto la direzione di V. F. Rykalov e Ivan Afanasyevič Dmitrevsky. Nel 1797 calcò per la prima volta il palcoscenico, ma fu nel 1804 che fece il proprio debutto in una commedia di A. Kotzebue "La riconciliazione di due fratelli" (nel ruolo di Sophia) recitando poi nel ruolo di Natalia in "I corsi"; nel febbraio del 1803 fece il suo debutto professionale al Teatro Alexandrinsky nella commedia "Nanina". Nel 1805 si unì alla locale compagnia teatrale.
Al Teatro Alexandrinsky, la Semёnovna interpretò ruoli da giovane ragazza data anche la propria avvenenza ed i suoi tratti "classici" che la rendevano ideale in un periodo di neoclassicismo. La sua voce flessibile da contralto cedeva a un'ampia varietà di modulazioni. La forza dei sentimenti e la sincera passione cjeka animavano contribuirono ancor di più al suo successo.
Il suo primo successo come attrice drammatica avvenne ad ogni modo nella tragedia "Edipo ad Atene" nel 1804, per quanto la sua formazione artistica fosse stata solo superficiale. Continuò quindi a formarsi col principe Aleksandr Aleksandrovic Šachovskoj, col poeta Nikolaj Ivanovič Gnedič e soprattutto con la famosa attrice francese madmoiselle Georges, che all'epoca soggiornava a San Pietroburgo, al punto che il pubblico teatrale della capitale russa si divise nelle preferenze tra le due attrici.
«"Se parliamo della tragedia in Russia, parliamo della Semёnovna e, forse, solo di lei. Dotata di talento, bellezza, sentimento vivo e fedele, si è formata da autodidatta. L'attrice francese senz'anima Georges e il poeta eternamente entusiasta Gnedič le hanno potuto dare solo quale suggerimento sulla sua arte [...]. I suoi movimenti furono sempre liberi, chiari, nobili, la voce pulita, uniforme, piacevole, spesso con esplosioni ispirate, tutto questo le appartiene e non l'ha appreso da alcuno. [La sua presenza] Ha adornato le creazioni imperfette dello sfortunato Ozerov e ha dato vita reale al ruolo di Antigone e Moina; ha animato le linee misurate di Lobanov; sulla sua bocca sono piacevoli i poemi slavi di Katenin, pieni di forza e fuoco, ma rifiutati dal gusto e dall'armonia [dei russi] che le hanno tramutate in traduzioni eterogenee, compilate in malo modo, cose che purtroppo oggi sono diventate troppo ordinarie, e che abbiamo sentito solo per bocca della Semёnovna che col suo genio le ha esaltate [...]. La Semёnovna non ha rivali; in breve tempo sono cessate le voci contrarie; è rimasta lei sola come regina sovrana della tragedia [russa]".»
Il successo e gli ammiratori ad ogni modo rovinarono la Semёnovna: a volte era pigra, a volte capricciosa, il tutto facilitato dal suo avvicinamento al senatore principe Ivan Alekseevič Gagarin, un uomo molto ricco e che godeva di una posizione elevata sia nello stato che nei circoli letterari. Dopo la nomina a direttore dei teatri, il principe P.I. Tyufyakin la Semёnovna, che non sopportava la sua maleducazione e durezza, lasciò le scene nel 1820; non riuscì comunque a vivere a lungo lontano dal palcoscenico e, dopo due anni di spettacoli amatoriali, tornò di nuovo in scena. L'emergere della nuova tendenza del romanticismo anche nelle opere drammatiche danneggiò gli ultimi anni della carriera teatrale della Semёnovna, la quale provò a riciclarsi con nuovi ruoli anche comici, ma senza il successo sperato. Nel 1826, infine, la Semёnovna abbandonò definitivamente le scene.
Dopo essersi trasferita a Mosca, la Semёnovna accettò di sposare il suo patrono dopo che per anni aveva rifiutato temendo che questo avrebbe finito per danneggiarle la carriera. La casa dei principi Gagarin venne visitata periodicamente da molti ex ammiratori della Semёnovna: Pushkin, Aksakov, Nadezhdin, Pogodin. Nel 1832 morì il principe Gagarin; gli ultimi anni della vita della Semёnovna furono oscurati da problemi familiari.
Ekaterina Semёnova morì il 1º marzo 1849 a San Pietroburgo. Fu sepolta nel cimitero di Mitrofanievsky e quando questo venne completamente distrutto nel 1936, la sua salma venne trasferita nel mausoleo dei maestri delle arti e dei mestieri al monastero di Sant'Aleksandr Nevsky a San Pietroburgo.
Bibliografia
Jennifer S. Uglow, The Macmillan Dictionary of Women's Biography.
S. S. Danilov e S. S. Teatro drammatico russo del XIX secolo, vol. 1, Mosca, 1957.
T. Rodina, Arte teatrale russa all'inizio del XIX secolo, Mosca, 1961.