«Diventai una sorta di diabolico Parsifal, alla ricerca non del Santo Graal, ma della bomba che avrebbe fatto esplodere il mondo musicale aprendo una breccia dalla quale tutti i suoi suoni avrebbero potuto penetrare, suoni che a quell'epoca – e a volte anche oggi – venivano chiamati rumori.»[1]
Pur consacrandosi principalmente alla direzione d'orchestra e alla divulgazione della musica contemporanea, Varèse si dedica parallelamente, con Amériques, che terminerà nel 1922, ad una serie di composizioni che l'imporranno rapidamente all'attenzione del mondo culturale e musicale come uno dei rappresentanti della nuova musica tra i più avanzati nella scoperta di territori inesplorati. Intensa è l'attività americana di Varèse durante questi anni; ma tra il 1928 e il 1933 è di nuovo in Francia dove riprende contatto con dei vecchi amici come Pablo Picasso e Jean Cocteau e fa la conoscenza di Alejo Carpentier, Heitor Villa-Lobos e André Jolivet, che diventa suo allievo di acustica e orchestrazione. Collaborerà assieme a Luigi Russolo al perfezionamento del suo Rumorarmonio, poi brevettato dallo stesso Russolo.
Nel 1934 comincia per Varèse un lungo periodo di crisi segnata da un girovagare agitato nel centro e nell'ovest degli Stati Uniti - dove tenta la fortuna, senza successo, come compositore di musica per film - fondando nuove istituzioni musicali e installandosi a Santa Fe, poi a San Francisco e a Los Angeles, per tornare a New York nel 1941. La sua attività compositiva continua ad essere limitata: si dedica a studi e ricerche di natura differente, che non riusciranno a concretizzarsi in opere musicali. Tra il 1934, data della composizione di Ecuatorial, e il 1950 non compone quasi più nulla.
I quindici ultimi anni della sua vita sono invece caratterizzati da una ripresa della sua creatività, con dei capolavori come Déserts, uno dei primi esempi di musica elettro-acustica, e Nocturnal, ultima sua opera, incompiuta alla morte e completata dal suo allievo ed esecutore testamentario, Chou Wen-Chung. A partire dagli anni cinquanta, inizia il progressivo riconoscimento, sul piano internazionale, della sua rilevanza come compositore e teorico. Nel 1958, su incarico di Le Corbusier, cura la parte musicale (o meglio la sequenza di eventi sonori) di Poème électronique, un progetto multimediale elaborato dall'architetto svizzero e dal compositore-architetto greco Iannis Xenakis per l'Esposizione Universale di Bruxelles del 1958.