Il ducato di Puglia e Calabria fu una signoria normanna costituitasi nell'XI secolo in parte dell'Italia meridionale.
La denominazione ufficiale del dominio era (in latino medievale) Ducatus Apuliae et Calabriae, il cui significato originario doveva però corrispondere a "Ducati di Puglia e Calabria"; in effetti gli scrittori medievali citano sempre separatamente i due ducati (anche se soggetti a un unico duca). Tuttavia, poiché il termine latino Ducatus è intrinsecamente ambiguo (può infatti significare sia "Ducato" che "Ducati"), nella moderna storiografia è infine prevalsa la forma singolare, benché alcuni saggisti preferiscano comunque l'utilizzo dell'originaria forma plurale[2].
Generalità
Il feudo sorse dall'unione di due precedenti entità: il ducato di Puglia, creato nel 1015-1016 dall'imperatore Enrico II il Santo con la nomina a duca del nobile Melo da Bari (il quale fu il primo e unico duca di Puglia fino alla sua morte avvenuta nel 1020)[3], e il più antico ducato di Calabria, il cui unico duca conosciuto fu Azzo di Spoleto (969–983 circa).
Fin dal 1043 il principe di Salerno Guaimario V era stato acclamato duca di Puglia e di Calabria da un gruppo di conti normanni; tuttavia la legittimità di tale titolo –in quanto non ufficialmente riconosciuto da alcun potere universale– appariva giuridicamente dubbia. In effetti nel 1047 l'imperatore Enrico III intervenne per avocare a sé il titolo ducale.[4][5]
Nel 1059 papa Niccolò II assegnò formalmente il titolo ducale al conte di Puglia e Calabria Roberto d'Altavilla. In realtà anche stavolta il titolo era stato inizialmente concepito per comprendere soltanto i due territori della Puglia e della Calabria (separati l'uno dall'altro proprio dal principato di Salerno) occupati dai Bizantini ma apertamente rivendicati dalla Chiesa romana dopo che essi avevano consumato il grande scisma; tuttavia i duchi normanni, grazie ad eccellenti capacità militari, politiche e matrimoniali, nel volgere di pochi decenni riuscirono ad appropriarsi anche dell'intero principato di Salerno oltre che di una parte del principato di Benevento, fino a creare un unico grande dominio esteso su tutta quella parte dell'Italia meridionale situata a est del ducato di Napoli (destinato anch'esso, peraltro, a cadere in mano normanna entro il secolo successivo).
Questi nel 1044 creó un forte a Squillace per dominare il territorio dell'Aspromonte popolata da grecofoni; inoltre, grazie ai rapporti di parentela con papa Benedetto IX, riuscì in una prima fase a gestire il vasto ducato senza eccessive difficoltà, ma nel 1047 l'imperatore Enrico III giunse in Italia per rivendicare i propri diritti feudali privando così Guaimario del titolo ducale.[4]
Alla morte di Roberto il Guiscardo, nel 1085, gli succederà il figlio Ruggero Borsa che manterrà il titolo fino alla sua morte avvenuta nel 1111. Suo figlio Guglielmo morirà nel 1127 senza lasciare eredi.
Nel 1130Ruggero II unì il ducato di Puglia e Calabria al principato di Capua e alla contea di Sicilia per dar vita al regno di Sicilia; tuttavia il ducato e il principato non furono ufficialmente soppressi. A seguito della promulgazione delle Assise di Ariano del 1140-1142 il ducato, privato della Calabria meridionale (assoggettata direttamente alla corona di Sicilia), diverrà però noto semplicemente come ducato di Puglia (Ducatus Apuliae in latino medievale).[6]
Il titolo ducale nei regni di Sicilia, di Napoli e d'Italia
Ai re normanni di Sicilia (o ai loro diretti successori) spettava di diritto il titolo di duca di Puglia e principe di Capua; l'ultimo sovrano normanno (per eredità materna) Federico II di Svevia utilizzava nelle donazioni il titolo di duca di Puglia subito dopo quello di imperatore dei romani e principe di Capua.
Il titolo di conte di Puglia e duca di Puglia (o delle Puglie) fu poi assegnato a discrezione dei re Angioini e Aragonesi del Regno di Napoli; tuttavia nel corso del XVIII secolo tale uso cessò definitivamente per volontà di re Carlo di Borbone, il quale era preoccupato per le rivendicazioni dei calabresi che pretendevano pari dignità per il titolo di duca di Calabria (all'uopo tale titolo fu parimenti soppresso).[7]
Dopo il Risorgimento italiano la Casa Savoia riservò il titolo di duca delle Puglie ai discendenti del ramo Savoia-Aosta. Attualmente a portare il titolo di duca delle Puglie è Aimone di Savoia-Aosta. Ad ogni modo il ducato, analogamente a tutti i titoli nobiliari, non è ufficialmente riconosciuto dal 1º gennaio 1948, come disposto dalla Costituzione della Repubblica.[8]