Nato a Casablanca nel 1968, Ksikes divenne caporedattore della rivista TelQuel e della versione arabofona Nichane, che nel 2006 divenne protagonista di uno scandalo quando un articolo venne accusato di voler sminuire la figura del profeta Maometto. Ksikes e l'autrice dell'articolo Sanaa El Aji vennero condannati a sentenze sospese di tre anni e a una multa da una corte a Casablanca per denigrazione all'Islam; i due ricevettero numerose minacce di morte in seguito a un aggressivo servizio relativo all'episodio trasmesso nelle reti televisive nazionali. I due giornalisti negarono di voler offendere la sensibilità religiosa, scusandosi pubblicamente. Il caso venne condannato da varie organizzazioni internazionali, quali Reporter senza frontiere. Ksikes abbandonò la direzione di Nichane lasciandola a Ahmed Benchemsi.[1][2] In seguito a questo episodio Ksikes abbandonò del tutto il giornalismo, concentrandosi sulla scrittura.[3]