Fu fondata intorno al 1869 come colonia mineraria e industriale col nome di Juzovka[1][2] e le fu riconosciuto il titolo di città nel 1917. Ridenominata in Stalin nel 1924 e poi Stalino nel 1929,[2] in onore di Iosif Stalin, prosperò e si espanse diventando presto il centro amministrativo dell'oblast' circostante, istituito nel 1932, fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, che distrusse gran parte della città. Abbandonò il nome di Stalino nel 1961 assumendo l'attuale nome di Donec'k, in onore del fiume Donec. Nel 2014, l'autoproclamata Repubblica Popolare di Doneck ne ha assunto il controllo, dichiarandola propria capitale. Successivamente, nel 2022, è stata annessa dalla Russia.[3] Nell'ambito della guerra del Donbass la città ha subito notevoli danni, inclusa la distruzione del vicino aeroporto internazionale.
Si stima che la popolazione sia di 905 364 abitanti nel 2020. Con l'intero agglomerato urbano, che comprende le città di Avdiïvka, Charcyz'k, Dokučajevs'k, Makiïvka, Jasynuvata e Vuhledar, raggiunge un totale di oltre 1,8 milioni di abitanti (2016). Secondo il censimento del 2001, Donec'k era la quinta città del paese per popolazione con 1,016 milioni di abitanti.[4]
Secondo i più recenti ritrovamenti archeologici le prime tracce di insediamenti umani nella zona di Donec'k risalgono al periodo Neolitico. Si ritiene inoltre che nella zona abbiano sostato Cimmeri, Sciti, Sarmati, Goti e Slavi.
Dopo un pressoché totale abbandono del territorio fra il XIII e il XVI secolo, alcuni cosacchi zaporoghi, seguiti da cosacchi del Don, vi stabilirono diversi insediamenti e fortificazioni sulla rotta tra il fiume Kal'mius e il Mar d'Azov a cavallo tra il XVII e il XVIII secolo. In questo periodo nell'area vengono riportati i nomi degli insediamenti di: Avdot'ïne, Hryorivka, Katerynivka, Krutojarivka, Ljubyminka, Mykolaïvka, Oleksandrivka, Oleksiïvka, Ovečyj, Pastuchivka e Semenivka. Secondo il censimento del 1859 il villaggio di maggiori dimensioni era quello di Oleksandrivka, che contava circa 1091 abitanti mentre negli altri casi le popolazioni andavano da un minimo di poche decine ad un massimo di circa 300 unità; le popolazioni locali erano dedite principalmente all'agricoltura ma anche ad attività minerarie.
Nel 1721 il nobile Mykyta Veprejs'kyj e il comandante Čyrkov Semen guidarono una spedizione nel Donbass individuando nella contea di Bachmut almeno due importanti giacimenti carboniferi e inviando a San Pietroburgo dei campioni. Le prime estrazioni iniziarono nel 1723. Quasi un secolo dopo, nel 1820, furono ritrovati giacimenti carboniferi anche nei pressi di Oleksandrivka e nel 1841 su ordine del governatore Michail Semënovič Voroncov fu inaugurata la miniera di Oleksandrivka, una delle principali miniere carbonifere dell'Impero russo. Negli anni seguenti il settore minerario e della lavorazione dei metalli si espanse: nell'estate del 1869 il principe Serhij Kočubej vendette al prezzo di 24000 sterline una concessione all'industriale galleseJohn Hughes per la realizzazione di uno stabilimento per la produzione di binari ferroviari. Successivamente Hughes finanziò anche la realizzazione di un centro siderurgico, espanso tra il 1871 e il 1872 con la realizzazione di un altoforno, e di due miniere. Il neonato insediamento prese il nome di Juzovka (in russoЮзовка?), russificazione del cognome di Hughes[7], e fu abitato prevalentemente da immigrati gallesi perlopiù provenienti da Merthyr Tydfil.[8][9]
Nel maggio 1917, con una popolazione di circa 70000 abitanti, le fu riconosciuto il titolo di città.[9]
La città fu ridenominata Stalin nel 1924, poi Stalino tra il 1929 e il 1961 diventando il centro amministrativo dell'oblast' di Donec'k.[10] Sempre negli anni Trenta la città fu rinnovata con l'installazione di una rete idrica sotterranea lunga oltre 55 chilometri, della rete fognaria e della rete di distribuzione del gas.
Particolarmente popolosa e prospera prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, l'invasione tedesca nell'ambito dell'Operazione Barbarossa distrusse completamente la città. Donec'k venne infine liberata l'8 settembre 1943 dall'Armata Rossa nel corso dell'offensiva del Donbass e fu poi ricostruita negli anni del dopoguerra. Nel 1945 alcune comunità di svevi del Danubio furono inviati da Jugoslavia, Romania e Ungheria come indennità di guerra e alcuni di loro furono sottoposti ai lavori forzati per la ricostruzione degli edifici.
Negli anni 2000 l'oblast' dovette fare i conti con alcuni disastri minerari: il 18 novembre 2007 la miniera di carbone di Zasjad'ko, vicino a Donec'k, crollò uccidendo 101 minatori; l'8 giugno 2008 una seconda miniera di carbone, la Karl Marx di Jenakijeve, crollò uccidendo 13 minatori; infine, il 4 marzo 2015, nuovamente presso la miniera di Zasjad'ko, avvenne un secondo crollo che uccise 34 minatori. A questi crolli si può aggiungere l'incidente chimico di Horlivka, un rilascio di ammoniaca nell'aria che uccise 5 persone e ne ferì 23.[11][12]
Repubblica Popolare di Doneck e guerra del Donbass
Nei primi mesi del 2014, in seguito allo scoppiare di violente proteste contro il governo centrale di Kiev, le oblast' di Donec'k e Luhans'k si autoproclamarono indipendenti dall'Ucraina, senza però ricevere riconoscimento né da quest'ultima né dal resto della comunità internazionale. L'Ucraina infatti rivendica l'intero territorio e ha intrapreso una guerra contro i secessionisti.
Donec'k e il circondario, come l'intero Donbass, basano la propria economia sull'industria pesante e sull'estrazione del carbone. La città, sede di oltre 200 organizzazioni industriali, era secondo Forbes la più conveniente per gli affari in Ucraina, risultando prima per una serie di indicatori: capitale umano, potere d'acquisto dei cittadini, situazione degli investimenti, stabilità economica, infrastrutture e comfort.[15]
Il traffico ferroviario si concentra principalmente presso la stazione centrale con treni che, a causa della guerra del Donbass, non oltrepassano i confini delle repubbliche popolari di Doneck e Lugansk.
Il trasporto pubblico locale è composto da una rete autobus di circa 115 linee, una rete filoviaria composta da 17 linee e una rete tranviaria composta da 12 linee; l'intero servizio è svolto dalla municipalizzata Dongorpastrans. In città sono anche diffuse le maršrutke.
Nel 1984 fu inoltre disegnato il progetto della metropolitana, i cui lavori iniziarono nel 1992 ma non furono mai completati.
Amministrazione
Gemellaggi
Tra il 1962 e il 1996 Donec'k portò avanti un partenariato economico con la città tedesca di Magdeburgo.