«Pochi sanno che la grande fiammata rivoluzionaria del 1848 che investì l'Italia e l'Europa, e dalla quale ha inizio il nostro Risorgimento nazionale, fu accesa proprio a Reggio il 2 settembre 1847»
Fratello minore di Giovanni Andrea Romeo, crebbe in mezzo alle dolorose agitazioni che straziavano il suo paese, sviluppando amor patrio e avversione verso ogni forma di tirannide.
Svolse una imponente opera al fine di risvegliare i liberali, sfiduciati e intimoriti dalle persecuzioni, in tutto il meridione d'Italia.
A seguito del fallimento della spedizione dei fratelli Bandiera, decise di preparare una rivolta che partisse proprio dalla Calabria.
Tuttavia, era mancata l'unità di intenti, e il segreto era stato tradito. A muoversi furono solo i Romeo: a Messina, addirittura, il comitato d'azione locale si scisse in due tronconi, e le teste più calde e i patrioti più facinorosi tentarono, di propria iniziativa, un'azione già il 1º settembre: la rivolta era prontamente schiacciata. Mentre a Catanzaro non scoppiò neppure. Le forze regie poterono quindi agevolmente concentrarsi su Reggio.
La repressione fu durissima: il 15 settembre, a seguito di un conflitto a fuoco, in contrada Cicciarello di Marrappà, nei pressi di Podàrgoni, Domenico Romeo fu assassinato e barbaramente decapitato dalle guardie urbane di Pedavoli (comune filo-borbonico), e la sua testa fu esposta nel cortile delle carceri di San Francesco a Reggio Calabria, per due giorni, quale monito per i tanti rivoltosi ivi detenuti. Secondo Carlo Pisacane un parente di Romeo venne obbligato a portarne la testa insanguinata da mostrare, come monito, agli abitanti di Seminara[1].
Scriverà il nipote Pietro Aristeo, nel suo opuscolo Cenni biografici sopra Domenico Romeo, che lo zio cadde inneggiando "all'Italia".
Note
^pag. 25 in Carlo Pisacane, Guerra Combattuta In Italia negli anni 1848-49, società editrice Dante Alighieri, Roma, 1906
Gaetano Cingari, Problemi del Risorgimento Meridionale, Messina-Firenze, G. D'Anna, 1965;
Gaetano Cingari, Romanticismo e democrazia nel Mezzogiorno, Napoli, E.S.I., 1965;
Gaetano Cingari, Reggio Calabria, Bari-Roma, Laterza, 1988;
Domenico da Empoli, La Protesta del '48 dei Deputati Napoletani, estr. da “Klearcos”, Reggio Calabria, A. I (1959), n. 1-2, pp. 46-56;
Domenico De Giorgio, Benedetto Musolino e il Risorgimento in Calabria, Reggio Cal., Ediz. Historica, 1953;
Domenico De Giorgio, La Provincia di Reggio nel 1848, in “Historica”, A. VII (1954), f. 2;
Domenico De Giorgio, Figure e momenti del Risorgimento in Calabria, Messina, Peloritana Ed., 1971;
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Luigi Manzi, I prodromi della Rivoluzione del '48 in Aquila e Reggio Calabria, Reggio Cal., Tip. F. Morello, 1893;
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Domenico Edvigio M. Romeo, L'attività politica dei Romeo dal 1848 a dopo l'Unità d'Italia, estr. da: Deputazione di Storia Patria per la Calabria, “Rivista Storica Calabrese”, N.S., A. XXXII(2011), nn. 1-2;
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Vittorio Visalli, Lotta e martirio del Popolo Calabrese (1847-1848) : Il Quarantasette, Catanzaro, G. Mauro Ed., 1928;