È considerato un precursore di Paolo Veronese e uno degli innovatori della pittura veronese del Cinquecento.
Biografia
Dopo essere stato apprendista del padre Agostino (con il quale convisse nella contrada di S. Stefano a Verona), fu allievo di Giovan Francesco Caroto. Pur restando legato alla scuola veneziana, forti furono le influenze di Giulio Romano e di Primaticcio. Nel 1543 compare per la prima volta l'appellativo di Brusasorzi negli atti della locale Accademia Filarmonica (di cui divenne pittore ufficiale). Dal 1551 prestò la sua opera nel Municipio di Trento, di cui portò a compimento le decorazioni e gli affreschi. Nel 1556 lavorò ad una serie di decorazioni nel palazzo vescovile di Verona. Dopo questi lavori dipinse La cavalcata di Carlo V e Clemente VII nel Palazzo Ridolfi-Da Lisca, quindi la Madonna in gloria e due santi per la chiesa di San Pietro Martire a Verona nel 1566. Sue opere e affreschi si conservano anche nella chiesa di Santa Maria in Organo, a Palazzo Bevilacqua e nella Galleria degli Uffizi. A Palazzo Chiericati, in una sala dell'edificio palladiano, troviamo suoi affreschi, come testimonia lo stesso Palladio, «raffiguranti le bighe del sole e della luna e i segni dello zodiaco»[1]