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La digiunostomia è una procedura chirurgica con cui si provoca un'apertura artificiale nel digiuno attraverso la parete addominale, il cui scopo è quello di consentire l'introduzione di soluti nutrienti nell'intestino tenue al fine di superare ostacoli e permettere così l'alimentazione del paziente
Indicazioni
Viene raccomandata in presenza di ostacoli (ad esempio neoplasie allo stomaco o pseudo-ostruzione intestinale[1]) o come intervento preparatorio per il trattamento di stenosi esofagee. Viene utilizzata anche dopo interventi molto debilitanti per l'organismo come in caso di esofagectomia[2].
Procedura di intervento
Prevede l'introduzione di un sondino attraverso l'apertura sulla parete dell'intestino (digiuno) che viene fissato con una serie di punti e fatto fuoriuscire da una controapertura della parete addominale sul piano cutaneo. Il sondino viene mantenuto fino all'intervento chirurgico risolutivo o in via palliativa.
Esistono diverse procedure per l'operazione, fra cui:
- digiunostomia secondo Witzel, che può portare ad incontinenza con reflussi di succo enterico
- digiunostomia a Y secondo Maydl
Complicazioni
Fra le varie complicazioni possibili[3]:
Note
- ^ Cucchiara S, Borrelli O., Nutritional challenge in pseudo-obstruction: the bridge between motility and nutrition, in J Pediatr Gastroenterol Nutr., vol. 48, 2009.
- ^ Gupta V., Benefits Versus Risks: A Prospective Audit : Feeding Jejunostomy During Esophagectomy., in World J Surg., 2009.
- ^ Tapia J, Murguia R, Garcia G, de los Monteros PE, Oñate E., Jejunostomy: techniques, indications, and complications., in World J Surg., vol. 23, 1999, pp. 596-602.
Bibliografia
- Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.
Voci correlate
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