In matematica , una differenza finita è un'espressione nella forma di una differenza tra i valori assunti da una funzione in due specifici punti:
f
(
x
+
b
)
− − -->
f
(
x
+
a
)
{\displaystyle f(x+b)-f(x+a)}
Se la differenza finita è divisa per
b
− − -->
a
{\displaystyle b-a}
si ottiene un rapporto incrementale . Viene in genere indicata con la lettera greca
Δ Δ -->
{\displaystyle \Delta }
seguita dalla quantità che subisce tale variazione (ad esempio
Δ Δ -->
x
{\displaystyle \Delta x}
).[ 1]
Definizione
Una differenza con centro
c
{\displaystyle c}
e passo
h
{\displaystyle h}
è definita come:
Δ Δ -->
c
,
h
f
(
x
)
=
f
(
x
+
c
+
h
2
)
− − -->
f
(
x
+
c
− − -->
h
2
)
∀ ∀ -->
c
,
h
∈ ∈ -->
R
{\displaystyle \Delta _{c,h}f(x)=f\left(x+c+{\frac {h}{2}}\right)-f\left(x+c-{\frac {h}{2}}\right)\qquad \forall c,h\in \mathbb {R} }
Si studiano principalmente quattro tipi di differenze finite:
La differenza finita in avanti (forward difference):
Δ Δ -->
h
2
,
h
f
(
x
)
=
Δ Δ -->
h
f
(
x
)
=
Δ Δ -->
f
(
x
)
=
f
(
x
+
h
)
− − -->
f
(
x
)
{\displaystyle \Delta _{{\frac {h}{2}},h}f(x)=\Delta _{h}f(x)=\Delta f(x)=f(x+h)-f(x)}
La differenza finita all'indietro (backward difference):
Δ Δ -->
− − -->
h
2
,
h
f
(
x
)
=
Δ Δ -->
− − -->
h
f
(
x
)
=
∇ ∇ -->
f
(
x
)
=
f
(
x
)
− − -->
f
(
x
− − -->
h
)
{\displaystyle \Delta _{-{\frac {h}{2}},h}f(x)=\Delta _{-h}f(x)=\nabla f(x)=f(x)-f(x-h)}
La differenza finita centrata (central difference):
Δ Δ -->
0
,
h
f
(
x
)
=
Δ Δ -->
0
f
(
x
)
=
δ δ -->
f
(
x
)
=
f
(
x
+
h
2
)
− − -->
f
(
x
− − -->
h
2
)
{\displaystyle \Delta _{0,h}f(x)=\Delta _{0}f(x)=\delta f(x)=f\left(x+{\frac {h}{2}}\right)-f\left(x-{\frac {h}{2}}\right)}
La differenza finita media (medium difference):
Δ Δ -->
(
0
,
h
)
/
2
f
(
x
)
=
Δ Δ -->
1
/
2
f
(
x
)
=
μ μ -->
f
(
x
)
=
1
2
[
f
(
x
+
h
2
)
− − -->
f
(
x
− − -->
h
2
)
]
{\displaystyle \Delta _{(0,h)/2}f(x)=\Delta _{1/2}f(x)=\mu \,f(x)={\frac {1}{2}}\left[f\left(x+{\frac {h}{2}}\right)-f\left(x-{\frac {h}{2}}\right)\right]}
Le differenze finite sono centrali nell'analisi numerica per l'approssimazione delle derivate e quindi nella risoluzione numerica delle equazioni differenziali .
Relazione con le derivate
La derivata di una funzione
f
{\displaystyle f}
in
x
{\displaystyle x}
è definita come il limite del rapporto incrementale :
f
′
(
x
)
=
lim
h
→ → -->
0
f
(
x
+
h
)
− − -->
f
(
x
)
h
{\displaystyle f'(x)=\lim _{h\to 0}{\frac {f(x+h)-f(x)}{h}}}
Se
h
{\displaystyle h}
, invece che annullarsi, assume un valore fissato, allora il termine a destra si può scrivere:
f
(
x
+
h
)
− − -->
f
(
x
)
h
=
Δ Δ -->
h
[
f
]
(
x
)
h
{\displaystyle {\frac {f(x+h)-f(x)}{h}}={\frac {\Delta _{h}[f](x)}{h}}}
in modo che la differenza finita in avanti divisa per
h
{\displaystyle h}
approssima il valore della derivata per
h
{\displaystyle h}
piccolo.
L'errore relativo a tale approssimazione può essere derivato tramite il teorema di Taylor . Assumendo
f
{\displaystyle f}
una funzione differenziabile con continuità l'errore è:
Δ Δ -->
h
[
f
]
(
x
)
h
− − -->
f
′
(
x
)
=
O
(
h
)
(
h
→ → -->
0
)
{\displaystyle {\frac {\Delta _{h}[f](x)}{h}}-f'(x)=O(h)\quad (h\to 0)}
e la stessa formula vale per la differenza finita all'indietro:
Δ Δ -->
− − -->
h
[
f
]
(
x
)
h
− − -->
f
′
(
x
)
=
O
(
h
)
{\displaystyle {\frac {\Delta _{-h}[f](x)}{h}}-f'(x)=O(h)}
La differenza finita centrata, tuttavia, fornisce un'approssimazione più accurata. In tal caso l'errore è proporzionale al quadrato del passo
h
{\displaystyle h}
, se la funzione è differenziabile con continuità due volte, ovvero la derivata seconda
f
″
{\displaystyle f^{''}}
è continua per ogni
x
{\displaystyle x}
:
Δ Δ -->
0
[
f
]
(
x
)
h
− − -->
f
′
(
x
)
=
O
(
h
2
)
{\displaystyle {\frac {\Delta _{0}[f](x)}{h}}-f'(x)=O(h^{2})}
Metodo alle differenze finite
Le differenze finite possono essere utilizzate per discretizzare una equazione differenziale ordinaria . Un esempio classico è il metodo di Eulero , che sfrutta alternativamente i tre i tipi di differenze finite presentati.
Operatore
Un operatore astratto agente su uno spazio funzionale che, data una funzione, ne restituisce la differenza finita con centro
c
{\displaystyle c}
e passo
h
{\displaystyle h}
si dice un operatore alle differenze . Quello in avanti per esempio può essere espresso come:
Δ Δ -->
h
=
T
h
− − -->
I
{\displaystyle \Delta _{h}=T_{h}-I}
dove
T
h
{\displaystyle T_{h}}
è l'operatore di shift
T
h
(
f
)
=
f
(
x
+
h
)
{\displaystyle T_{h}(f)=f(x+h)}
e
I
{\displaystyle I}
l'identità . Similmente si possono descrivere gli altri due tipi.
Qualsiasi operatore alle differenze di quelli visti è lineare e soddisfa la regola di Leibniz .
La relazione di Taylor può essere espressa allora in termini simbolici come:
Δ Δ -->
h
=
∑ ∑ -->
i
h
i
D
i
i
!
∼ ∼ -->
h
D
+
1
2
h
2
D
2
+
1
3
!
h
3
D
3
+
… … -->
{\displaystyle \Delta _{h}=\sum _{i}{\frac {h^{i}D^{i}}{i!}}\sim hD+{\frac {1}{2}}h^{2}D^{2}+{\frac {1}{3!}}h^{3}D^{3}+\dots }
dove
D
{\displaystyle D}
è l'operatore differenziale che trasforma una funzione nella sua derivata.
Proprietà
In analogia con le regole di derivazione, per un operatore alle differenze si ha:
Se
c
{\displaystyle c}
è costante
⟹ ⟹ -->
Δ Δ -->
h
c
=
0
{\displaystyle \implies \Delta _{h}c=0{\,}}
Linearità:
Δ Δ -->
h
(
α α -->
f
+
β β -->
g
)
=
α α -->
Δ Δ -->
h
f
+
β β -->
Δ Δ -->
h
g
{\displaystyle \Delta _{h}(\alpha f+\beta \,g)=\alpha \Delta _{h}f+\beta \,\Delta _{h}g}
con
α α -->
{\displaystyle \alpha }
e
b
{\displaystyle b}
sono costanti.
Δ Δ -->
h
(
f
g
)
=
f
Δ Δ -->
h
g
+
g
Δ Δ -->
h
f
+
Δ Δ -->
h
f
Δ Δ -->
h
g
{\displaystyle \Delta _{h}(fg)=f\,\Delta _{h}g+g\,\Delta _{h}f+\Delta _{h}f\,\Delta _{h}g}
Δ Δ -->
− − -->
h
(
f
⋅ ⋅ -->
g
)
=
f
Δ Δ -->
− − -->
h
g
+
g
Δ Δ -->
− − -->
h
f
− − -->
Δ Δ -->
− − -->
h
f
Δ Δ -->
− − -->
h
g
{\displaystyle \Delta _{-h}(f\cdot g)=f\,\Delta _{-h}g+g\,\Delta _{-h}f-\Delta _{-h}f\,\Delta _{-h}g}
Δ Δ -->
h
(
f
g
)
=
g
Δ Δ -->
h
f
− − -->
f
Δ Δ -->
h
g
g
(
g
+
Δ Δ -->
h
g
)
{\displaystyle \Delta _{h}\left({\frac {f}{g}}\right)={\frac {g\,\Delta _{h}f-f\,\Delta _{h}g}{g\,(g+\Delta _{h}g)}}}
Δ Δ -->
− − -->
h
(
f
g
)
=
g
Δ Δ -->
− − -->
h
f
− − -->
f
Δ Δ -->
− − -->
h
g
g
(
g
− − -->
Δ Δ -->
− − -->
h
g
)
{\displaystyle \Delta _{-h}\left({\frac {f}{g}}\right)={\frac {g\,\Delta _{-h}f-f\,\Delta _{-h}g}{g\,(g-\Delta _{-h}g)}}}
∑ ∑ -->
n
=
a
b
Δ Δ -->
h
f
(
n
)
=
f
(
b
+
1
)
− − -->
f
(
a
)
{\displaystyle \sum _{n=a}^{b}\Delta _{h}f(n)=f(b+1)-f(a)}
∑ ∑ -->
n
=
a
b
Δ Δ -->
− − -->
h
f
(
n
)
=
f
(
b
)
− − -->
f
(
a
− − -->
1
)
{\displaystyle \sum _{n=a}^{b}\Delta _{-h}f(n)=f(b)-f(a-1)}
Differenze finite di ordine superiore
Si possono definire approssimazioni per le derivate di ordine successivo in modo iterativo.
Utilizzando ad esempio le differenze centrate per approssimare
f
′
(
x
+
h
/
2
)
− − -->
f
′
(
x
− − -->
h
/
2
)
{\displaystyle f'(x+h/2)-f'(x-h/2)}
otteniamo la differenza finita centrata del second'ordine:
Δ Δ -->
0
2
f
(
x
)
=
f
(
x
+
h
)
− − -->
2
f
(
x
)
+
f
(
x
− − -->
h
)
{\displaystyle \Delta _{0}^{2}f(x)=f(x+h)-2f(x)+f(x-h)}
Più in generale, le differenze finite dell'
n
{\displaystyle n}
-esimo ordine sono definite rispettivamente come:
Δ Δ -->
h
n
f
(
x
)
=
∑ ∑ -->
i
=
0
n
(
− − -->
1
)
i
(
n
i
)
f
(
x
+
(
n
− − -->
i
)
h
)
{\displaystyle \Delta _{h}^{n}f(x)=\sum _{i=0}^{n}(-1)^{i}{\binom {n}{i}}f(x+(n-i)h)}
Δ Δ -->
− − -->
h
n
f
(
x
)
=
∑ ∑ -->
i
=
0
n
(
− − -->
1
)
i
(
n
i
)
f
(
x
− − -->
i
h
)
{\displaystyle \Delta _{-h}^{n}f(x)=\sum _{i=0}^{n}(-1)^{i}{\binom {n}{i}}f(x-ih)}
Δ Δ -->
0
n
f
(
x
)
=
∑ ∑ -->
i
=
0
n
(
− − -->
1
)
i
(
n
i
)
f
(
x
+
(
n
2
− − -->
i
)
h
)
{\displaystyle \Delta _{0}^{n}f(x)=\sum _{i=0}^{n}(-1)^{i}{\binom {n}{i}}f\left(x+\left({\frac {n}{2}}-i\right)h\right)}
Se necessario, è possibile mischiare i tre tipi centrando l'approssimazione successivamente in punti diversi.
Proprietà
Per
k
{\displaystyle k}
e
n
{\displaystyle n}
positivi:
Δ Δ -->
k
h
n
(
f
,
x
)
=
∑ ∑ -->
i
1
=
0
k
− − -->
1
∑ ∑ -->
i
2
=
0
k
− − -->
1
⋯ ⋯ -->
∑ ∑ -->
i
n
=
0
k
− − -->
1
Δ Δ -->
h
n
(
f
,
x
+
i
1
h
+
i
2
h
+
⋯ ⋯ -->
+
i
n
h
)
{\displaystyle \Delta _{kh}^{n}(f,x)=\sum \limits _{i_{1}=0}^{k-1}\sum \limits _{i_{2}=0}^{k-1}\cdots \sum \limits _{i_{n}=0}^{k-1}\Delta _{h}^{n}(f,x+i_{1}h+i_{2}h+\cdots +i_{n}h)}
Δ Δ -->
h
n
(
f
g
,
x
)
=
∑ ∑ -->
k
=
0
n
(
n
k
)
Δ Δ -->
h
k
(
f
,
x
)
Δ Δ -->
h
n
− − -->
k
(
g
,
x
+
k
h
)
{\displaystyle \Delta _{h}^{n}(fg,x)=\sum \limits _{k=0}^{n}{\binom {n}{k}}\Delta _{h}^{k}(f,x)\Delta _{h}^{n-k}(g,x+kh)}
Generalizzazioni
Una differenza finita generalizzata è spesso definita come:
Δ Δ -->
h
α α -->
[
f
]
(
x
)
=
∑ ∑ -->
k
=
0
n
α α -->
k
f
(
x
+
k
h
)
{\displaystyle \Delta _{h}^{\alpha }[f](x)=\sum _{k=0}^{n}\alpha _{k}f(x+kh)}
dove
α α -->
=
(
α α -->
0
,
… … -->
,
α α -->
n
)
{\displaystyle \alpha =(\alpha _{0},\ldots ,\alpha _{n})}
è il vettore dei suoi coefficienti. Un'ulteriore generalizzazione si ha quando la somma viene rimpiazzata da una serie infinita, ottenendo la differenza infinita .
Si possono anche rendere i coefficienti
α α -->
k
{\displaystyle \alpha _{k}}
dipendenti dal punto
x
{\displaystyle x}
, ovvero
α α -->
k
=
α α -->
k
(
x
)
{\displaystyle \alpha _{k}=\alpha _{k}(x)}
, ottenendo così una differenza "pesata". Si può anche far dipendere
h
{\displaystyle h}
dal punto
x
{\displaystyle x}
, ovvero
h
=
h
(
x
)
{\displaystyle h=h(x)}
: ciò risulta utile ad esempio per definire diversi moduli di continuità .
L'operatore alle differenze si generalizza alla formula di inversione di Möbius su un insieme parzialmente ordinato .
Interpolazione di Newton
La formula di interpolazione di Newton, introdotta da Newton nei Philosophiae Naturalis Principia Mathematica del 1687,[ 2] è l'analogo discreto dell'espansione di Taylor continua:
f
(
x
)
=
∑ ∑ -->
k
=
0
∞ ∞ -->
Δ Δ -->
k
[
f
]
(
a
)
k
!
(
x
− − -->
a
)
k
=
∑ ∑ -->
k
=
0
∞ ∞ -->
(
x
− − -->
a
k
)
Δ Δ -->
k
[
f
]
(
a
)
{\displaystyle f(x)=\sum _{k=0}^{\infty }{\frac {\Delta ^{k}[f](a)}{k!}}~(x-a)_{k}=\sum _{k=0}^{\infty }{x-a \choose k}~\Delta ^{k}[f](a)}
che vale per ogni funzione polinomiale
f
{\displaystyle f}
e per molte funzioni analitiche . L'espressione:
(
x
k
)
=
(
x
)
k
k
!
{\displaystyle {x \choose k}={\frac {(x)_{k}}{k!}}}
è il coefficiente binomiale , mentre:
(
x
)
k
=
x
(
x
− − -->
1
)
(
x
− − -->
2
)
⋯ ⋯ -->
(
x
− − -->
k
+
1
)
{\displaystyle (x)_{k}=x(x-1)(x-2)\cdots (x-k+1)}
è il fattoriale decrescente . Il prodotto vuoto
(
x
)
0
{\displaystyle (x)_{0}}
vale inoltre 1.
Note
Bibliografia
(EN ) Richtmeyer, D. and Morton, K.W., (1967). Difference Methods for Initial Value Problems , 2nd ed., Wiley, New York.
(EN ) H. Levy e Lessman, F., Finite Difference Equations , Dover, 1992, ISBN 0-486-67260-3 .
(EN ) Ames, W. F., (1977). Numerical Methods for Partial Differential Equations , Section 1.6. Academic Press, New York. ISBN 0-12-056760-1 .
(EN ) Hildebrand, F. B., (1968). Finite-Difference Equations and Simulations , Section 2.2, Prentice-Hall, Englewood Cliffs, New Jersey.
Voci correlate
Collegamenti esterni