Il primo presidente fu Walter Markgraf e, dal 9 ottobre 1910, Karl Strünckmann. Il 18 aprile 1911, l'intero consiglio di amministrazione si dimise a causa di divergenze con Karl Seidenstücker; Walter Markgraf divenne nuovamente presidente. Egli si dimise dalla carica nel maggio 1913, fatto che comportò lo scioglimento della società.[1] Nel periodo della sua massima espansione, essa aveva raggiunto un totale di 35 membri.[2][3][4][5][6]
La società pubblicò la rivista Die Buddhistische Welt. Deutsche Monatsschrift für Buddhismus.[8][9][10][11][12][13]
L'ultimo numero di questa rivista del 1913 (volume VI) si intitolava Indien und die buddhistische Welt; Deutsche Zeitschrift für das Gesamtgebiet des Buddhismus und der indischen Kultur[14] (India e mondo buddista; rivista tedesca per l'intero settore del buddismo e della cultura indiana).
Dopo la guerra e la morte di Walter Markgraf nel 1915, i diritti della casa editrice di quest'ultimo e il magazzino editoriale furono trasferiti alla casa editrice del libraio ed editore di letteratura buddista Oskar Schloss, la Oskar-Schloss-Verlag di Neubiberg. Nella prefazione al suo catalogo editoriale del 1924[15], Oskar Schloss descrisse la sua casa editrice come "quella che è diventata il vero centro della letteratura buddista nei Paesi di lingua tedesca". Nel suo catalogo propose (a pagina 68) i volumi IV, V e VI.
Walter Markgraf pubblicò altri titoli nella sua casa editrice, come (vedi Wikipedia Commons):
Der Buddhismus (Il buddismo)
- Buddhismus als Wissenschaft (Il buddismo come scienza; tr. di Karl Seidenstücker);
- Reden des Buddha (Vierer Buch) (Discorsi del Buddha, Libro dei Quattro; tr. di Nyanatiloka)
I titoli dei libri recano spesso un timbro con una svastica, simbolo di felicità nel buddhismo.
Note
^[1]. Citazione: Allo stesso tempo, vi informo che ho rassegnato le mie dimissioni da Presidente della Società Pali tedesca.
^Hellmuth Hecker: Lebensbilder deutsche Buddhisten, Band II: Die Nachfolger, Verlag Beyerlein und Steinschulte, 2. Auflage 1996, ISBN 978-3-931095-58-1, p. 189.
^Hellmuth Hecker: Lebensbilder deutsche Buddhisten, Band I: Die Gründer, Verlag Beyerlein und Steinschulte, 2. Auflage 1996, ISBN 978-3-931095-57-4, pp. 173–174.
^Hellmuth Hecker: Lebensbilder deutsche Buddhisten, Band II: Die Nachfolger, Verlag Beyerlein und Steinschulte, 2. Auflage 1996, ISBN 978-3-931095-58-1, p. 341.
^Hellmuth Hecker: Lebensbilder deutsche Buddhisten, Band II: Die Nachfolger, Verlag Beyerlein und Steinschulte, 2. Auflage 1996, ISBN 978-3-931095-58-1, dort bei Wolfgang Bohn, Seite 28.
^Hellmuth Hecker: Lebensbilder deutsche Buddhisten, Band II: Die Nachfolger, Verlag Beyerlein und Steinschulte, 2. Auflage 1996, ISBN 978-3-931095-58-1, p. 21.
^Die Buddhistische Welt. Deutsche Monatsschrift für Buddhismus. Organ der deutschen Pali-Gesellschaft. III Jahrgang, n. 9, marzo 1910. p. 91. In p. 11