Studioso del folklorearbëreshë, ebbe conoscenze in linguisticaindoeuropea, e affrontò, fra i primi, i più ardui problemi della linguistica albanese nel suo "Saggio di grammatologia comparata sulla lingua albanese", nel 1864. Seguì un'"Appendice al Saggio", nel 1866, importante per la raccolta dei canti popolari italo-albanesi e albanesi che contiene. Il suo capolavoro "Sprovë e gramatologjisë krahasuese mbi gjuhën shqipe" è la prima opera scientifica di studio storico-comparativo sull'argomento[1].
Demetrio Camarda nacque il 23 ottobre 1821 a Piana degli Albanesi. Si formò presso il Seminario Italo-Albanese di Palermo, dove insegnò per qualche anno.
Gli studi toscani portarono alla pubblicazione della monumentale opera dal titolo Saggio di grammatologia sulla lingua albanese (1864), nella quale affrontò, in modo assolutamente innovativo, le questioni più impellenti relative allo studio diacronico dell'albanese. Per scrivere in arbëresh utilizzò per un certo periodo, non essendoci ancora uno standard universalmente riconosciuto per l'albanese, l'alfabeto greco.
A distanza di due anni completò la sua imponente fatica scientifica, pubblicando il volume Appendice al saggio di grammatologia comparata, nel quale raccolse sempre a fini esclusivamente scientifici cospicuo materiale folclorico e letterario di tutte le aree geografiche albanofone d'Italia, di Grecia e, naturalmente, d'Albania. Nella Premessa all'Appendice Camarda delineò alcune ipotesi sulla formazione del patrimonio poetico popolare albanese che rimangono sostanzialmente attuali e valide tanto da riscuotere il consenso degli studiosi contemporanei.
Fra le sue altre attività culturali, non minori sono il suo impegno politico-letterario che lo portò a stringere rapporti di fraterna amicizia coi principali esponenti del movimento risorgimentale della Rilindja (Rinascita) albanese[2], italiani e stranieri, con i quali collaborò attivamente affinché anche l'Albania raggiungesse la sospirata libertà ed indipendenza nazionale. Degni di menzione sono sia il suo saggio l'Alfabeto generale epirotico (1869), nel quale lanciava l'idea di un alfabeto comune e il volume A Dora d'Istria. Gli Albanesi (1870), una raccolta di poesie di vari autori arbëreshë e shqiptarë dedicata alla celebre patriota albanese Elena Gjika.
Di notevole interesse per lo studio della storia della grammatologia albanese, rimane il manoscritto ancora inedito della Grammatica della lingua albanese.
Morì esule nel 1882, a soli 61 anni. A lui è intitolata la scuola media di Piana degli Albanesi.
Opere
Tra le maggiori opere si ricordano:
Tre canzoni popolari albanesi di Epiri (“Tri këngë popullore shqipe të Epirit”)
Saggio di grammatologia comparata sulla lingua albanese (1864)
Appendice al Saggio (1866)
A Dora d'Istria. Gli Albanesi (1870),
Sprovë e gramatologjisë krahasuese mbi gjuhën shqipe
Ha dato un importante contributo allo studio dell'albanese con la pubblicazione di L'alfabeto generale epirotico (“Alfabeti i përgjithshëm shqiptaro–epiriot”) nel 1869.
^Sono celebri i rapporti di profonda amicizia con i maggiori intellettuali arbëreshë dell'Arberia, in special modo con Girolamo de Rada.
Bibliografia
Biblos, Servizio di informazione culturale e bibliografica: De Planae Albanensium Viris Illustribus, Biblioteca Comunale "G. Schirò", Piana degli Albanesi, 21-22, 2002.ISBN non esistente