Lo gnidio o erba corsa (Daphne gnidium L.) è un arbusto sempreverde della famiglia delle Thymelaeacee, diffusa nel bacino del Mediterraneo[1].
Descrizione
Caratterizzato dai rami molto eretti (circa un metro e mezzo di altezza), dal denso fogliame e da piccoli fiori bianchi.
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Fioritura
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Bacche non mature
Distribuzione e habitat
La specie è diffusa in Europa meridionale (Portogallo, Spagna, Francia, Italia, Albania, Grecia) e Nord Africa (Marocco, Algeria, Tunisia) nonché nelle isole Canarie[1].
Cresce nella macchia mediterranea, molto diffusa anche nei terreni incolti e rocciosi oppure incendiati e degradati.
Usi
In Sardegna (nota anche come "truvusciu") veniva impiegata per la lavorazione dell'orbace (lana grezza), ha infatti eccellenti proprietà tintorie in diverse tonalità di giallo e grazie alle sue proprietà antisettiche serviva per azzerare la presenza di microorganismi o di germi patogeni.
Le bacche contengono sostanze tossiche, venivano utilizzate per avvelenare le acque e stordire i pesci nella pesca di frodo[2], in particolare dell'anguilla (pesca vàregu). Nelle radici è contenuta una sostanza urticante.
Anticamente i rami, abilmente scorticati, venivano usati per il confezionamento di cestini.
Note
- ^ a b (EN) Daphne gnidium, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 5 aprile 2023.
- ^ F.Mearelli e C.Tardelli, Maremma mediterranea in "Erboristeria domani", luglio-agosto 1995.
Voci correlate
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