Dante Stefani (Bologna, 19 settembre 1927 – Bologna, 3 febbraio 2023) è stato un politico e partigiano italiano.
Biografia
Nato da Calisto e Augusta Natali, studia nella sua città natale e negli anni quaranta è apprendista disegnatore. A seguito dei bombardamenti di Bologna, si trasferisce con la famiglia a Castel Maggiore.[1]
Nel 1943 si unisce alla Brigata Garibaldi Venturoli che agisce nella zona del bolognese. Nel 1944 aderisce al Partito Comunista d'Italia in clandestinità.[2] Al termine del conflitto viene riconosciuto partigiano col grado di sottotenente.[1] Nel 1951 viene eletto consigliere comunale a Bologna.[3]
Nel 1970 diviene assessore regionale per la giunta di Guido Fanti, tanto da essere considerato uno dei politici fondatori della regione Emilia-Romagna.[3][4]
Eletto al Senato nella VIII e IX legislatura, negli anni novanta torna a Bologna per dirigere la Fiera.[3]
Si è spento a Bologna il 3 febbraio 2023, all'età di 95 anni.[5]
Opere
Note
- ^ a b Stefani Dante, su storiaememoriadibologna.it. URL consultato l'11/08/20.
- ^ Addio a Dante Stefani, il partigiano che aveva studiato in Urss e giocava a carte con Guazzaloca, su Corriere della Sera, 4 febbraio 2023. URL consultato il 4 febbraio 2023.
- ^ a b c Dante Stefani, l’ultimo big del Pci: «A sinistra col cuore e con la mente», su Corriere di Bologna, 20 gennaio 2021. URL consultato il 4 febbraio 2023.
- ^ Stefani: "Quando nacque una festa all’Arena. C'erano i migliori", su corrieredibologna.corriere.it. URL consultato il 09/06/20.
- ^ E' morto Dante Stefani, partigiano ed ex dirigente Pci, uno dei padri della Regione Emilia-Romagna, su la Repubblica, 3 febbraio 2023. URL consultato il 3 febbraio 2023.
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