Cyrtocara moorii

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Cyrtocara moorii

Esemplari giovanili (sopra) e un maschio adulto
Stato di conservazione
Rischio minimo
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
SubphylumVertebrata
SuperclasseGnathostomata
ClasseActinopterygii
SottoclasseNeopterygii
OrdinePerciformes
SottordineLabroidei
FamigliaCichlidae
SottofamigliaPseudocrenilabrinae
TribùHaplochromini
GenereCyrtocara
Boulanger, 1902
SpecieC. moorii
Nomenclatura binomiale
Cyrtocara moorii
Boulanger, 1902

Cyrtocara moorii Boulenger, 1902 unica specie del genere Cyrtocara, è un pesce d'acqua dolce appartenente alla famiglia Cichlidae, sottofamiglia Pseudocrenilabrinae[1] e conosciuto in ambito acquariofilo come Delfino blu del Malawi.

Distribuzione e habitat

Questa specie è endemica del lago Malawi, dove è comune. Predilige acque basse con fondale fangoso.

Descrizione

C. moorii presenta un corpo ovaloide e robusto, piuttosto compresso ai fianchi, con grandi labbra carnose. La pinna dorsale è bassa, che si allunga sul peduncolo caudale, opposta e simmetrica alla pinna anale; la caudale è a delta, mentre le altre pinne sono trapezoidali. La livrea giovanile vede un fondo grigio azzurro con riflessi argentei, che vira al blu elettrico con ampie chiazze sfumate brune e riflessi azzurro metallico nell'adulto. Inoltre gli adulti (soprattutto i maschi) sviluppano una gobba gibbosa sulla fronte, che ingrandisce con l'età[2].
Raggiunge una lunghezza massima di 20 cm.

Riproduzione

C. moorii è un ciclide incubatore orale: la femmina incuba le uova in bocca e nella stessa protegge gli avannotti per alcune settimane dopo la schiusa.

Alimentazione

C. moorii si nutre prevalentemente di piccoli invertebrati e crostacei[3]

Acquariofilia

Questa specie, non molto diffusa in commercio, è allevata dagli appassionati di ciclidi africani. Necessita di acquari piuttosto grandi.

Note

  1. ^ FishBase: scheda C. moorii, su fishbase.org. URL consultato il 31 marzo 2014.
  2. ^ Scheda C. moorii su CichlidForum, su cichlid-forum.com. URL consultato il 31 marzo 2014.
  3. ^ C. moorii scheda su SeriouslyFish, su seriouslyfish.com. URL consultato il 31 marzo 2014.

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