La Sicilia è stata storicamente un crocevia fra la chiesa d'oriente e quella d'occidente e soprattutto dopo la caduta dell'impero romano e le successive invasioni barbariche quando divenne territorio dell'Impero bizantino. Nel 732 l'isola passò al patriarcato di Costantinopoli sino alla successiva occupazione musulmana della Sicilia. Diversi cenobi vennero fondati da monaci basiliani, generalmente ortodossi. Con gli arabi generalmente tolleranti furono anche i cenobi basiliani a mantenere viva la religione cristiana (specie nell'oriente dell'isola). La conquista normanna e la successiva riconversione al cristianesimo dell'isola fu inoltre agevolata dal profondo radicamento delle comunità monastiche di rito greco.
Etimologia
La parola "cuba" ha una origine controversa ed è stata oggetto di studio. Secondo alcuni il termine deriva dal latino cupa (botte) e cupula (botticella) o dall'arabo kubba (fossa, deposito) o qubba (cupola), per altri direttamente dalla forma cubica dell'edificio. In siciliano si citano spesso le chiesette di campagna come cubole.
Architettura
L'architettura ecclesiastica bizantina, a differenza di quella romana, dove l'altare viene posto in fondo alla navata principale a simboleggiare il passaggio tra la vita materiale terrena e la vita eterna, era rigidamente geometrica e basata su forme essenzialmente cubiche. Così le cube si presentavano a croce greca con pianta quadrata, cupola, ambiente centrale e solitamente tre absidi (a cellae trichorae o chiesa a trifoglio). L'abside posteriore aveva una apertura (spesso una bifora) sempre rivolta verso oriente affinché, secondo tradizione, durante la veglia pasquale la luce della luna piena entrando nell'edificio attraverso l'apertura desse inizio alla Pasqua. Le altre due absidi contenevano ciascuna una piccola cappella. La struttura presentava tutti gli angoli superiori smussati, così si riusciva a far apparire come un unico corpo la semisferica cupola con il geometrico cubo costituito dall'edificio.
L'edificio ha dimensioni maggiori rispetto alle caratteristiche tipiche della cuba. Internamente era ricco di affreschi di fattura bizantina[senza fonte], oggi perduti. La facciata è caratterizzata da una grande trifora e l'interno è arricchito da volte a crociera.
Scoperta e valorizzata grazie al restauro dell'architetto Giuseppe Patricolo (1880) è internamente arricchita da intreccio geometrico con una serie di figure geometrico a rombi, esagoni e stelle a sei punte.
Si caratterizza all'esterno per tre absidi visibilmente pronunciati che si sviluppano sul lato orientale collegandosi idealmente alle tre porte d'ingresso della struttura. Al centro della struttura si slancia una cupola a sesto rialzato poggiata su un tamburo quadrato alleggerito da quattro finestre laterali e sostenuto a sua volta da arcate a sesto acuto che si innestano su quattro colonne di marmo cipollino e di granito rosso dotate di capitelli decorati con foglie d'acanto.[3]
Un esempio un po' anomalo di Cuba è rintracciabile a Comiso, dove la struttura (addossata al castello del paese) è a pianta ottagonale e oggi risulta fortemente snaturata rispetto alla struttura iniziale.[7]
Bottari S.,Chiese Basiliane della Sicilia e della Calabria, 1939;
Bottari S., La chiesa bizantina di Dagala, in " Rivista di Archeologia Cristiana", XXII, Città del Vaticano, 1945-1946
Brocato D.,Rudere dell'edificio bizantino di Santo Stefano, in una relazione edita a Catania, 1986
Di Blasi M.T., La "cuba" di Castiglione, dalla rivista "Etna Territorio N.14", ed. Maimone, Catania 1992.
Di Maria O.,Una chiesa bizantina alle porte di Santa Venerina (Santo Stefano), dalla rivista "Etna Territorio N.4", ed. Prometeo Verde, Catania 1989.
Giglio S., La chiesa bizantina in contrada Santa Domenica presso Castiglione di Sicilia, Giarre 1997
Lojacono P., La chiesa di Dagala del Re presso Santa Venerina (Catania), in "Tecnica e Ricostruzione", XV, 1-2, Catania, 1960
G. Caronia - V. Noto, La Cuba di Palermo, Arabi e Normanni nel XII secolo, Palermo 1989.
Manitta A., I bizantini nella Valle dell'Alcantara. Le Cube di Castiglione di Sicilia, Malvagna, Randazzo, Roccella Valdemone e S. Domenica Vittoria, Castiglione di Sicilia, Il Convivio Editore, 2017.