La locuzionelatinaCredo quia absurdum, tradotta letteralmente, significa "credo perché è assurdo". La frase è stata attribuita a Tertulliano, apologeta del II secolo, modificando ed estrapolando al di fuori del suo contesto quanto scritto dallo stesso Tertulliano nel De Carne Christi[1][2][3]. In altre parole Tertulliano, polemizzando contro i docetisti, sta dicendo che gli evangelisti non avrebbero avuto il coraggio di affermare una cosa inverosimile, come la risurrezione di Cristo, se non l'avessero constatata con i propri occhi. È facile riscontrare in Tertulliano un predecessore di Kierkegaard, che in Timore e tremore (1843) sostenne che la fede fosse un paradosso, uno scandalo.
In letteratura
La locuzione latina viene evocata da Nietzsche[4] come sinonimo e bandiera del più violento fanatismo.
Note
^Crucifixus est Dei Filius, non pudet, quia pudendum est; et mortuus est Dei Filius, prorsus credibile est, quia ineptum est; et sepultus resurrexit, certum est, quia impossibile. (5,4)
"Il Figlio di Dio è stato crocefisso, non c’è da provare vergogna, in quanto è cosa vergognosa; e il Figlio di Dio è morto, ciò è assolutamente credibile, in quanto è cosa sconveniente; e, una volta sepolto, risorse, questo è cosa certa, proprio perché è impossibile."
^La storia di questo motto è stata tracciata da Peter Harrington nel saggio " “I Believe Because it is Absurd”: The Enlightenment Invention of Tertullian’s Credo", Church History, 86, 2017), pp. 339–364.