Ma già nel 1645 un suo rilievo con Cristo, la Madonna, San Giovanni e San Giacomo per la chiesetta interna dell'Ospedale di San Giacomo detta chiesa di Santa Maria Portae Paradisi, l'impose come autore indipendente. Uscito dall'orbita berniniana, s'avvicinò a Pietro da Cortona fra il '46 e '47 durante la decorazione della Basilica vaticana.
Nella Cappella Cerri della Chiesa del Gesù la statua de la Giustizia è di sua mano. Anche durante la sua collaborazione con il Cortona, inizialmente fu affiancato dal fratello, che condivise molte opere del fratello minore ormai salito agli onori di più richiesto della famiglia.
Insieme ad Ercole Ferrata, Domenico De Rossi e il solito fratello, fece la decorazione a stucco per gli affreschi del Cortona in Santa Maria in Vallicella. Collaborò col pittore toscano fino alla morte di questi nel 1669.
Ritornato dal Bernini partecipò alla decorazione statuaria di Ponte Sant'Angelo, dove si trova una delle sue migliori opere: la statua dell'Angelo col Volto Santo, nel 1670, una delle più belle del ponte.
Continuò la sua produzione, soprattutto in stucchi a rilievo accanto a Carlo Rainaldi, verso la fine della sua vita, decorando moltissime altre chiese di Roma e curò la decorazione, con il restauro anche di statue antiche, per il Palazzo Borghese.
Bibliografia
K. Noheles, La Chiesa SS. Luca e Martina nell'opera di Pietro da Cortona, Roma 1969