Nacque a Palermo l'8 dicembre 1826 da Emanuele, V duca di Brolo (1771-1852), e dalla di lui consorte la nobildonna Vincenza Grassellini Compagnone dei Marchesi Grassellini, di cui era il terzo di quattro figli.
Dopo la restaurazione borbonica nell'isola, usufruì dell'amnistia che ottenne grazie alla sua personale amicizia con il generale Carlo Filangieri, principe di Satriano, comandante del corpo di spedizione inviato per riconquistare la Sicilia.[1][2] In seguito studiò giurisprudenza all'Università di Palermo, dove conseguì la laurea.[1][2] Ricoprì alcuni incarichi politici e amministrativi, come quelli di senatore aggiunto di Palermo e di impiegato aggiunto della sezione di Santa Ninfa.[2][3] Nel 1859, il Lancia ottenne elezione a Senatore di Palermo.[1] Nel frattempo si specializzò nelle discipline matematiche ed economiche, e soprattutto in quest'ultimo campo scrisse numerosi opuscoli.[1][2]
Dopo l'Unità d'Italia, il Lancia fu tra coloro che sostennero l'autonomia della Sicilia all'interno del neocostituito Stato unitario della penisola.[1][2] Liberale, nel 1870 si candidò nel collegio Palermo III per le elezioni politiche tenutesi in quell'anno nelle file della Destra storica, ed ottenne un seggio alla Camera dei Deputati per la X legislatura.[4] Fu successivamente rieletto anche nella XI legislatura, e svolse l'incarico di direttore generale del Demanio e delle Tasse sugli Affari del Ministero delle Finanze nel 1874-76.[1][2][5] Nel 1878, fu nominato direttore della succursale del Banco di Sicilia a Roma.[1]
^abcdefghijGazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n. 58 del 10 marzo 1906, p. 1063
^Almanacco reale del Regno delle Due Sicilie, Stamperia Reale di Napoli, 1857, pp. 358-359.
^Rendiconti del Parlamento italiano. Sessione del 1870-1871, Tipografia Botta, 1871, p. 15.
^Annuario dei Ministeri delle Finanze, del Tesoro e della Corte dei Conti del Regno d'Italia, Stabilimento Calzone-Villa, 1904, p. 21.
Bibliografia
F. Lancia di Brolo, Dei Lancia di Brolo. Albero genealogico e biografie, Palermo, Tipografia Gaudiano, 1875, pp. 284-286.
T. Sarti, De Il Parlamento italiano nel cinquantenario dello statuto profili e cenni biografici di tutti i senatori e deputati viventi, Roma, Tipografia Agostiniana, 1898, pp. 333-334.