La Consulta Regionale Siciliana fu un organo consultivo collegiale, istituito nel Regno d'Italia, rappresentativa dei partiti del CLN regionale e dei sindacati della Sicilia, che ebbe il compito di redigere lo Statuto regionale siciliano.
La prima seduta si svolse il 25 febbraio 1945. La Consulta fu divisa in sottocommissioni per esaminare le diverse parti della bozza di statuto.
Il progetto fu approvato dalla Consulta il 23 dicembre del 1945 e fu inviato dall'Alto commissario Salvatore Aldisio al Consiglio dei Ministri che il 4 aprile 1946 lo inviò alla Consulta Nazionale che espresse il parere favorevole il 7 maggio. Lo statuto speciale fu promulgato in 15 maggio 1946 con il Regio decreto legislativo n. 455.
Composizione
Era presieduta dall'Alto Commissario per la Sicilia (in quel momento Salvatore Aldisio) ed era composta da ventiquattro membri (36 dal febbraio 1945), scelti fra i rappresentanti delle organizzazioni politiche, economiche, sindacali e culturali e tra esperti, nominati dal Presidente del Consiglio dei Ministri, su proposta dell'Alto Commissario (art.3). Tra i componenti vi erano Giuseppe Alessi, Giovanni Guarino Amella, Girolamo Li Causi, Mario Mineo, Enrico La Loggia, Giovanni Baviera.
Elenco dei componenti la Consulta
Questa voce o sezione sull'argomento politica non è ancora formattata secondo gli standard.
Avv. Francesco Taormina - Partito Socialista Italiano
Avv. Gaetano Vigo - Democrazia Cristiana
Funzioni
La funzione principale della Consulta fu quella di elaborare una proposta dello statuto speciale regionale.[3]
Tra le altre funzioni quella di "esaminare i problemi dell'Isola, formulare proposte per l'ordinamento regionale ed assistere l'Alto Commissario nell'esercizio delle sue funzioni, pronunciandosi sui provvedimenti che saranno sottoposti al suo esame" (art.4).
Inoltre esprimeva pareri preventivi all'Alto commissario sulle norme da questi emanate "per l'attuazione delle disposizioni concernenti l'agricoltura, le foreste, l'industria, il commercio, il lavoro, le comunicazioni, gli approvvigionamenti e sul riordino dell'Ente di colonizzazione del latifondo siciliano" (art.2).