Durante i negoziati sull'accordo del confine polacco-sovietico nell'agosto del 1945, la proposta della controparte polacca fu categoricamente respinta. Come conseguenza, i rappresentanti polacchi virarono su richieste più modeste, relative innanzitutto a rivendicare il nodo ferroviario sito a Chyriv (in polaccoChyrów), in cui convergevano due tratte molto importanti. Nel contempo, si richiedeva Rava-Rus'ka. Pure questa città, situata vicino alla linea Curzon, ospitava diverse linee ferroviarie (tre polacche e una posseduta dagli ucraini). Le richieste polacche furono entrambe respinte: il confine fu spostato però leggermente ad est, causando l'inclusione di Przemyśl, Korczowa e Horyniec-Zdrój (tuttora insediamenti biancorossi). I sovietici accettarono poi di lasciare in mano ai polacchi Medyka e il distretto di Bieszczady, grazie agli sforzi realizzati da Stanisław Leszczycki.[9] Successivamente a questi negoziati, la Polonia era riuscita ad espandersi di circa 300 km quadrati, includendo le vette di Halicz e Tarnica.
Lo sfaldamento dell'Unione Sovietica in differenti Stati trasformò il confine tra Polonia e Unione Sovietica nelle linee di demarcazione oggi sussistenti tra Polonia e Russia, Polonia e Lituania, Polonia e Bielorussia e tra Polonia e Ucraina.[10] Quest'ultimo fu confermato dai due Paesi il 18 maggio 1992.[11] È il più lungo dei confini orientali polacchi.[12] Il confine, difficilmente attraversabile nei decenni sovietici, andò incontrò ad un più semplice accesso.[13] Quando fu aperto al traffico, il numero di persone che attraversava le frontiere iniziò a crescere costantemente dal 1990, raggiungendo le cifre maggiori intorno al 2000.[14] Circa 3 milioni di ucraini hanno attraversato il confine ogni anno nell'ultimo decennio del XX secolo.[15] Uno dei picchi statistici è stato registrato nel 2001, quando circa 12 milioni di persone hanno attraversavato il confine.[14]
Con l'adesione della Polonia all'Unione europea nel 2004, la frontiera figura nell'elenco di quelle con Paesi estranei alla Comunità.[16] È una delle quattro frontiere tra UE ed Ucraina (le altre sono Ungheria-Ucraina, Romania-Ucraina e Slovacchia-Ucraina).[17] Trattandosi di un punto di accesso allo spazio Schengen, è stato introdotto l'obbligo del visto per i cittadini ucraini che entrano in Polonia dall'ottobre del 2003.[18] Tra ottobre 2003 e settembre 2004, le autorità polacche non hanno assistito ad una diminuzione del numero di richieste per il passaggio da uno Stato all'altro.[19][14] Un altro picco si è verificato nel 2006, quando si è toccata una quota molto vicina ai 20 milioni ai valichi di frontiera con l'UE.[20] Nel 2008, la Polonia e l'Ucraina hanno concordato politiche sul traffico frontaliero locale (messe in atto dal 2009).[21] Questo accordo ha introdotto permessi di traffico frontaliero locale che consentono ai titolari di attraversare il confine fino a 90 giorni per semestre.[21] Il 2009 ha registrato circa 12 milioni di attraversamenti di frontiera tra Polonia e Ucraina.[20]
Caratteristiche
Il confine interessa la parte sud-est della Polonia e quella nord-ovest dell'Ucraina. Ha un andamento generale da nord verso sud.
^Le coordinate geografiche di questa triplice frontiera, collocata lungo il fiume Bug Occidentale, sono: 51.502527°N 23.62283°E51°30′09.1″N, 23°37′22.19″E
^Le coordinate geografiche di questa triplice frontiera sono: 49.084556°N 22.5578°E49°05′04.4″N, 22°33′28.08″E