Il complemento (dal latinocomplementum, da complēre, "riempire", "completare") è un termine della grammatica tradizionale (in particolare dell'analisi sintattica). Indica un elemento della frase (una parola o un gruppo di parole) che ha la funzione di completare, arricchire o specificare il significato, e quindi l'informazione, del predicato verbale.[1]
In senso lato, la nozione di complemento comprende tutti i costituenti della frase, con esclusione di soggetto e predicato, cioè gli elementi fondamentali della frase.[1]
Qualsiasi altro elemento della frase può essere determinato da un complemento. Il complemento dipenderà sintatticamente dall'elemento che determina.[1] Di seguito, alcuni esempi che evidenziano, tramite parentesi quadre, il legame sintattico di un complemento ad un altro elemento della frase (il complemento è sottolineato, mentre tra parentesi tonde viene indicato il tipo di elemento):
Tradizionalmente si distingue il complemento diretto (o complemento oggetto) dai complementi indiretti. Il complemento oggetto si intende retto da un verbo transitivo (senza l'ausilio di una preposizione)[1]. Ecco due esempi in spagnolo e in italiano (il significato è lo stesso):
Al cine vimos una película buena.
Al cinema abbiamo visto un bel film.
I complementi indiretti (così indicati perché sono retti dal verbo con l'ausilio di una preposizione, semplice o articolata) hanno invece diverse funzioni. Le grammatiche tradizionali li classificano "sulla base della funzione semantica e sintattica superficialmente svolta", dal che derivano denominazioni di scarso rilievo teorico[1][3]. Tra i complementi così individuati, i più importanti sono:
A motivo di questa superficialità teorica, si è verificata una sorta di proliferazione incontrollata dei complementi individuati. Nel tempo sono stati individuati i seguenti complementi:
complemento di aggiunzione
complemento di denominazione
complemento di differenza
complemento di distanza
complemento di distribuzione o distributivo
complemento di estensione
complemento di età
complemento di materia
complemento di origine o provenienza
complemento di paragone
complemento di pena o condanna
complemento di peso e misura
complemento di prezzo
complemento di rapporto o reciprocità
complemento di relazione
complemento di sostituzione o scambio
complemento di stima o valore
complemento di vocazione
complemento partitivo
complemento concessivo
Complementi indiretti circostanziali
Alcuni complementi vengono definiti circostanziali[4] perché completano l'informazione del predicato verbale intorno alle "circostanze in cui si verifica l'azione o la condizione espressa dal verbo"[5]. Si tratta dei seguenti complementi:
La nozione di complemento è stata spesso sottoposta a critica serrata dai linguisti per via della sua ambiguità. Essa è però ancora usata nell'insegnamento della grammatica. Il termine è stato usato anche nel contesto della grammatica generativa.[1]
Note
^abcdefgBeccaria, Dizionario di linguistica, 2004, pp. 161-2.
^Si confronti quanto scrive Enrico Galavotti (in Grammatica e scrittura, Galarico, 2011, p. 82): "Una grammatica del genere è come una sorta di codice civile o penale, in cui gli articoli si contraddicono a vicenda, in cui le interpretazioni sono tutte opinabili e in cui, alla fine, chi ci guadagna è solo l'azzeccagarbugli di turno".
^Il termine "circostanziale" non va confuso con l'omonimo termine relativo alla clausola.