Gli adulti sono morfologicamente simili a quelli dei generi Paracoenia e Calocoenia, dai quali differiscono, nel complesso, per le dimensioni ridotte delle setole postoculari e omerali, per la presenza di due o tre paia di setole dorsocentrali, per la colorazione bruna dei bilancieri e per la conformazione del quinto sternite nell'addome dei maschi. Sono piccoli moscerini di colore bruno, con corpo lungo circa 2–3 mm, con esoscheletro di aspetto pruinoso e lucente.
Il torace è di colore uniforme, bruno scuro. La chetotassi è caratterizzata dalla presenza di peli acrosticali allineati in due file, non sempre evidenti, e quattro paia di setole dorsocentrali, con il primo presuturale. A differenza di Paracoenia, le setole omerali sono poco sviluppate e indistinguibili dai peli circostanti. Le ali sono prive di setole prominenti sulla costa e sulla base della radio.
L'addome presenta le stesse tinte del resto del corpo. È composto da sei o sette uriti visibili nella femmina e cinque nel maschio. L'addome del maschio è caratterizzato dal ridotto sviluppo del quinto sternite; surstili ben distanziati nel tratto distale, edeago ricurvo e appuntito.
Biologia e habitat
Le larve di questi efidridi sono associate ad ambienti acquatici o semiacquatici più o meno ospitali e mostrano anche una discreta tolleranza alla salinità e all'alcalinità. In ogni modo non sono presenti in acque altamente saline o contaminate. Il substrato alimentare è rappresentato da detriti di alghe in decomposizione. Il regime dietetico sarebbe apparentemente saprofago, ma la presenza di microrganismi nell'apparato boccale non esclude la microfagia o un regime più complesso. Studi sulla biologia delle larve di Coenia, con particolare riferimento all'habitat e all'alimentazione, sono stati condotti fra gli anni settanta e i novanta da Foote su Coenia curvicauda[1][2].
Sistematica e filogenesi
Per la sua affinità morfologica con il genere Paracoenia, la storia di Coenia è strettamente intrecciata con quella di Paracoenia, sebbene quest'ultimo sia stato istituito a distanza di un secolo dal primo ad opera di Cresson (1935). Prima di Cresson, Coenia comprendeva sei specie, di cui quattro furono spostate nel nuovo genere. In Coenia rimasero solo C. palustris e C. curvicauda.
Sturtevant & Wheeler (1954), aggiunsero una nuova specie, C. paurosoma, ma trattarono Paracoenia come sottogenere di Coenia, includendovi il paurosoma[3]. La separazione dei due generi secondo l'impostazione di Cresson resta quella più ricorrente in letteratura ed è stata definitivamente sancita negli anni settanta dagli studi di Mathis (1975, 1979). Mathis (1979) ha individuato la natura parafiletica degli Scatellini e approfondito la relazione filogenetica tra Coenia e altri generi di Scatellini. In particolare si evidenzia una maggiore affinità filogenetica di Coenia con i generi Lamproscatella e Scatella rispetto a Paracoenia[4].
Nel corso degli anni settanta si aggiungono due nuove specie, C. elbergi e C. alpina, descritte rispettivamente da Dahl (1974) e Mathis (1975). Krivosheina (2001) ha infine descritto tre nuove specie della regione caucasica e dell'Asia centrale. La segnalazione non ha riscontri in letteratura. Va tuttavia rilevato che i principali cataloghi, con particolare riferimento a quelli redatti da Mathis & Zatwarnicki[5][6], precedono il lavoro di Krivosheina e in letteratura non vi sono contributi in materia di tassonomia del genere Coenia successivi al 2001.
In definitiva, Coenia comprende le seguenti sette specie:
Coenia è un genere a distribuzione oloartica, con maggiore frequenza nelle regioni settentrionali. C. alpina è esclusiva del Neartico, tutte le altre specie sono paleartiche, ad eccezione di C. curvicauda, presente in entrambe le regioni.
^ B.A. Foote, Biology and Immature Stages of Coenia curvicauda (Diptera: Ephydridae) (abstract), in Journal of the New York Entomological Society, vol. 98, n. 1, 1990, pp. 93-102. URL consultato il 4 aprile 2011.
^ Alfred Henry Sturtevant, Marshall Ralph Wheeler, Synopses of nearctic Ephydridae (Diptera), in Transactions of the American Entomology Society, vol. 79, 1954, pp. 151-261.
^Wayne N. Mathis, Tadeusz Zatwarnicki. World catalog of shore flies (Diptera: Ephydridae). Memoirs on Entomology, International 4 (Associated Publishers), 1995. ISBN 1566650593. (In inglese).
(EN) Marina G. Krivosheina, New Data on Palaearctic Species of the Genus Coenia (Diptera, Ephydridae)[collegamento interrotto] (PDF) (abstract), in Zoologicheskiy zhurnal, vol. 80, n. 11, 2001, pp. 1367-1371. URL consultato il 5 aprile 2011.
(EN) Wayne Nielsen Mathis e Tadeusz Zatwarnicki, Family Ephydridae, in László Papp e Béla Darvas (a cura di), Manual of Palaearctic Diptera. Volume 3: Higher Brachycera, Budapest, Science Herald, 1998, pp. 537-570, ISBN978-963-04-8836-5.
(EN) Willis W. Wirth, Wayne N. Mathis e John R. Vockeroth, Ephydridae, in James F. McAlpine (a cura di), Manual of Nearctic Diptera, vol. 2, Research Branch, Agriculture Canada, 1987, pp. 1027-1047, ISBN0-660-12125-5.