Il comune di Codroipo si estende per 75 km² nella pianura veneto-friulana, sulla riva orientale del fiume Tagliamento, da cui dista circa 6 km, al confine tra alta e bassa friulana, nella zona delle risorgive del Medio Friuli, a metà strada fra le città di Udine e Pordenone, entrambe distanti circa 27 km.
L'area è interessata dal fenomeno delle risorgive, che contribuisce al proliferare di rivi, rogge e ambienti acquatici come laghetti e stagni. La persistente azione dell'uomo ne ha oggi profondamente modificato la natura in funzione dell'agricoltura mono-colturale, tuttavia, alcune aree sono state preservate. Il Parco delle Risorgive di Codroipo, posto a sud dell'abitato, in corrispondenza del centro sportivo, offre infatti un esempio di come poteva presentarsi l'ambiente in epoca pre-industriale.
Con la caduta dell'Impero romano d'Occidente, Codroipo e il resto del Friuli furono soggetti alle invasioni barbariche, fino alla dominazione longobarda tra i secoli VI e VII. In questo periodo una parziale ripresa delle attività commerciali fu favorita dall'ubicazione del comune lungo l'unica strada che collegava la capitale del regno longobardo Pavia, con la capitale del Ducato del Friuli, la città di Cividale (l'antica Forum Iulii romana).
Ai longobardi succedettero i franchi, con l'inquadramento della nuova Marca del Friuli nel Regnum Italicorum nel 781. Nella prima metà del X secolo, le devastanti invasioni degli ungari, che razziarono e decimarono la popolazione valsero alla pianura veneto-friulana l'appellativo di vastata Hungarorum tale fu la violenza con cui si abbatté l'orda sui territori mal difesi dai franchi. Il 28 aprile 1001, l'imperatore Ottone III concesse buona parte del Friuli, incluso Codroipo, a Giovanni, Patriarca di Aquileia. Il periodo patriarcale segna l'inizio di una ripresa economica e demografica, stimolata dall'insediamento di coloni dalle terre di confine ad est del Patriarcato. Tuttavia l'importanza strategica di Codroipo come avamposto militare, impedisce il costituirsi di un libero comune, rimanendo così feudo patriarcale sotto il comando di un gastaldoimperiale, titolo concesso ai casato Savorgnan[10].
Sconfitto il Patriarcato, la Serenissima Repubblica Venezia, acquisì la maggior parte del Friuli, nel 1420. Verso la fine del XV secolo e l'inizio del XVI, Codroipo fu prima ceduta dal conte goriziano Leonardo, investito dal Patriarcato di Aquileia, all'imperatore d'Austria e poi da quest'ultimo lasciata a Venezia. Nel 1797, ebbe luogo in quest'area la Battaglia di Valvasone (1797), tra le truppe asburgiche e quelle napoleoniche, e che vide la vittoria dell'Armée e la temporanea annessione della Repubblica veneta alla Francia. Numerose sono in questo periodo le spoliazioni e le requisizioni ad opera dei due eserciti, in particolar modo, quelli dei francesi vittoriosi sugli austriaci[11].
Impossessatosi degli alloggi del Doge a Villa Manin, Napoleone vittorioso ne fece il suo quartier generale fino alla sigla del trattato di Campoformio, che sancì la fine della plurisecolare Repubblica di Venezia, ceduta all'Austria insieme al Friuli. Nel 1860 fu aperta la linea ferroviaria tra Mestre e Udine, in cui Codroipo fu la prima stazione a sinistra del Tagliamento. In occasione dell'annessione, nel 1866, al Regno d'Italia, gli austriaci in ritirata provocarono gravi danni alle vie di comunicazione della città[12].
Nel periodo bellico tra il 1914 e il 1917, Codroipo diventa uno snodo logistico di primaria importanza per il Regio Esercito grazie al vicino Ponte della Delizia, che permette il passaggio del fiumeTagliamento.[12] Drammatici gli eventi successivi alla rotta di Caporetto, il 27 ottobre 1917. Nel disordine della ritirata delle truppe italiane si aggiungono i civili in fuga dall'occupazione austriaca. La Battaglia di Codroipo, vide contrapposti effettivi della Brigata Sassari e di altri reparti del Regio Esercito a preponderanti forze austro-tedesche, nel tentativo di evacuare il possibile attraverso il ponte, prima della sua distruzione. L'occupazione austriaca fino al novembre successivo sottopose la popolazione locale ad ulteriori sofferenze aggravate da vessazioni, requisizioni e dalla fame[12] Il 4 novembre 1918 fu liberata da truppe americane del 332nd Infantry Regiment.
Durante la Seconda Guerra Mondiale Codroipo venne bersagliata a causa della presenza della fabbrica di munizioni Mangiarotti. Particolarmente pesante fu il bombardamento del 12 ottobre 1944 che colpì un convoglio ferroviario carico di esplosivo.[12]
«Drappo di colore azzurro, riccamente ornato con ricami d'argento e caricato dello stemma del Comune, con l'iscrizione centrata in argento Comune di Codroipo. Le parti di metallo e i nastri sono argentati. L'asta verticale, ricoperta di velluto azzurro con bullette argentate, poste a spirale. Sulla freccia è inciso lo stemma del Comune e sul gambo il nome. Cravatta e nastri tricolori hanno i colori nazionali, frangiati d'argento.»
A Codroipo, accanto alla lingua italiana, la popolazione utilizza la lingua friulana. Ai sensi della Deliberazione n. 2680 del 3 agosto 2001 della Giunta della Regione Autonoma Friuli-Venezia Giulia, il Comune è inserito nell'ambito territoriale di tutela della lingua friulana ai fini della applicazione della legge 482/99, della legge regionale 15/96 e della legge regionale 29/2007[22]. La lingua friulana che si parla a Codroipo rientra fra le varianti appartenenti al friulano centro-orientale[23].
Si veda: "Ermes di Colloredo: Poesie Friulane, l’Opera Completa", LiteraryJoint Press, Philadelphia, PA, 2019. L'opera poetica completa del conte Ermes di Colloredo di Montalbano (sec. XVII), incontrastato padre della letteratura di lingua friulana ladina, presentata nel suo testo integrale. Printed ISBN 978-0-359-73730-7, ebook ISBN 978-0-359-38863-9
Qualità della vita e riconoscimenti
Comune Riciclone 2011 - Comuni Ricicloni per il legno: un importante riconoscimento che premia Codroipo come primo comune del nord Italia per il riciclo del legno[24].
Eventi
Nel mese di ottobre si tiene la storica Fiera di San Simone, erede del tradizionale mercato contadino d'autunno. Famoso in passato per essere il più importante mercato di bestiame bovino della regione fino agli anni Settanta. La fiera si conclude di consueto con il mercato grande e l'assegnazione del Premi San Simon per romanzi in lingua friulana, e il giovanile Premi San Simonut.[25]
Tradizionale emporio commerciale del Medio Friuli, a lungo l'economia locale è stata particolarmente attiva nei mercati del grano e del bestiame bovino[27]. Negli anni venti del Novecento si diffonde la coltura estensiva del tabacco e nel 1938 viene realizzato uno stabilimento, retto in forma di cooperativa, per l'essiccazione e lavorazione del tabacco.
Nel secondo dopoguerra inizia un periodo di progressivo potenziamento delle attività commerciali e dei servizi. In particolare nel corso degli anni Ottanta, prende avvio il fenomeno delle piccole imprese familiari tipiche del Nord-Est italiano, che vede una progressiva diffusione del benessere sul territorio accompagnata da una relativa crescita demografica al netto di una parallela riduzione della presenza di personale militare a partire dagli anni novanta[28]. Le imprese più rilevanti operano nei settori dell'edilizia, della termoelettrica, dell'arredamento, dell'artigianato organaro, della viticoltura.
Hanno sede nel comune le seguenti società di calcio: A.S.D. Polisportiva Codroipo, fondata nel 1919, attualmente militante nel campionato di Eccellenza FVG; A.S.D. Zompicchia, fondata nel 1968, militante in 3ª Categoria 2019-20 e A.S.D. Rivolto, militante in 1ª Categoria.
La società di pallacanestro maschile milita in serie C Gold nazionale 2021-2022.
^abc Ufficio araldico, Fascicoli comunali, Codroipo, su dati.acs.beniculturali.it, Archivio centrale dello Stato, busta 081, fascicolo 8535. URL consultato il 10 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 19 aprile 2016).