Clotho ("Cloto") è una scultura di Camille Claudel della quale sono note due versioni: una realizzata nel 1893 in gesso e un'altra in marmo, oggi perduta, del 1897.[1]
Soggetto
Nella mitologia greca, le Moire rappresentavano il destino (come le Parche nella mitologia romana). Cloto era la più giovane tra di loro ed era incaricata di tessere i fili del destino con la sua conocchia. Questi fili rappresentavano la vita umana e le sue decisioni corrispondevano al destino di tutti gli individui della società. Essendo una delle tre Moire, Cloto appare in miti diversi della mitologia greca.
Descrizione
Nella mitologia greca, Cloto è una delle figlie di Zeus, la più giovane delle tre Moire che si occupavano del destino umano, pertanto viene interpretata come una personificazione del destino. Quest'opera claudeliana è commovente per la plasticità delle sue forme. La scultura con cui lo spettatore si trova di fronte è immensa e straziante, ed emana una sensazione di tormento, di tristezza e di solitudine.
Claudel raffigurò Cloto come una vecchia donna decrepita con le carni segnate dal tempo, i lineamenti taglienti e gli occhi infossati nelle orbite marcate. La sua testa sembra avvolta da una rete, simile al filo da lei tessuto,[2] anche se quella potrebbe essere benissimo la sua chioma lunghissima.[1] La sua magrezza è tale che si può intravedere la gabbia toracica sotto la sua pelle nuda. Le braccia sembrano bilanciare con la loro posizione il peso dei capelli, dei quali questa figura è anche intrappolata, in una scena di movimento dinamico.[3] Cloto sembra volersi liberare da questa matassa che la avvolge.[2]
Non si tratta dell'unica opera di Camille Claudel basata su questa figura mitologica, dato che nel 1893 ella aveva realizzato un Torso di Cloto, forse un bozzetto per questa scultura.[4] Anche in questo caso il personaggio è una vecchia decrepita con le orbite vuote, il volto pieno di rughe e con la testa calva leggermente inclinata di lato.[3] È probabile che a posare per quest'opera sia stata Maria Caira, una modella italiana attiva anche negli studi di Auguste Rodin e Jules Desbois. [4]
Note