Clive Wilson Warman (Norfolk, 7 giugno 1896 – Edmonton, 12 maggio 1919) è stato un militare e aviatore statunitense, asso dell'aviazione durante la grande guerra che prestò servizio nella Royal Flying Corps, conseguendo 11 vittorie individuali e una condivisa in combattimento aereo, tutte pilotando uno SPAD S.VII, tra il 6 luglio e il 18 agosto del 1917[2].
Biografia
Nacque a il 30 maggio 1892 a Norfolk, Virginia, figlio di Ralph and Jessie Warman.[2] Prima dello scoppio della prima guerra mondiale lavorò come ingegnere civile. Il 5 settembre 1914 si arruolò a Valcaltier nel Princess Patricia's Canadian Light Infantry del Royal Canadian Army assegnato alla Canadian Expeditionary Force destinata ad operare sul fronte occidentale.[2] Con il suo reparto salpò per l'Inghilterra nel gennaio 1915. Successivamente partecipò seconda battaglia di Ypres, dove fu ferito.[2] Al termine della convalescenza fu assegnato ad una unità da trasporto meccanizzata e coinvolto nella repressione della rivolta di Pasqua in Irlanda.[3] Nell'estate del 1916 fu trasferito al Royal Flying Corps, distinguendosi nel corso dell'addestramento da pilota a Oxford e Salisbury, tanto che al termine fu trattenuto temporaneamente come istruttore a Turnberry.[4] Nel giugno 1917 fu assegnato al No.23 RFC Squadron equipaggiato con i caccia SPAD S.VII. Iniziò la sua serie di vittorie il 6 luglio 1917 abbattendo un Albatros D.III su Thorout. Dopo aver abbattuto altri due D.III e un Rumpler C divenne asso dell'aviazione il 9 agosto 1917, quando distrusse un pallone di osservazione tedesco.[2] Il 12 e il 15 agosto conseguì due doppie vittorie, abbattendo complessivamente quattro Albatros D.V.[2] Il 16 agosto, le sue armi si incepparono a metà combattimento con tre aerei tedeschi; frustrato, sparò i suoi razzi Very contro suoi avversari e alla fine scagliò loro contro un maglio di legno che usava per sbloccare le mitragliatrici inceppate.[2] Nonostante le sue armi si fossero inceppate, distrusse un biposto tedesco DFW C.V e un secondo pallone di osservazione quel giorno.[2] Due giorni dopo, ottenne la sua ultima vittoria abbattendo un Albatros D.V su Passchendaele.[2]
Il 22 agosto 1917 fu abbattuto e ferito in combattimento.[2] Fu sottoposto a cure mediche fino alla metà del 1918; successivamente, fu assegnato al Ministero della Guerra a Londra per il resto della guerra.[4] Dopo la fine della Grande Guerra divenne flight commander del No. 1 Canadian Squadron. Rimasto gravemente ferito in un incidente l'8 maggio 1919, quando il suo velivolo Avro (F-8736) dell'EPD Chingford [N 1] precipitò sopra la centrale idroelettrica di Edmonton, si spense il 12 dello stesso mese a Londra.[4]
Onorificenze
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Per il suo notevole coraggio e la sua dedizione al dovere. Per due giorni, mentre operava in condizioni molto difficili con vento forte e contro una forte opposizione ostile, distrusse tre aerei nemici e un pallone. Dimostrò il massimo slancio e intrepidezza nell'attaccare un aeroporto nemico e in un'occasione, quando fu separato dalla sua pattuglia e circondato da 20 velivoli nemici, si fece avanti, nonostante la sua mitragliatrice fosse inutilizzabile, attaccandole con la sua pistola "Very"; alla fine ritornò il suo aeroporto con il suo velivolo molto danneggiato. La sua meravigliosa freddezza e il suo coraggio sono stati in tutte le occasioni al di là di ogni lode.»
— 19 gennaio 1918.
[2][5]
«
Per il suo notevole coraggio e la sua dedizione al dovere. In ogni occasione ha dimostrato di essere un pilota eccezionalmente abile e coraggioso, avendo abbattuto nel giro di sei settimane sei velivoli e distrutto un pallone nemico. Ha anche abbattuto almeno altri cinque velivoli nemici, dimostrando una determinazione costante ad attaccare a distanza ravvicinata indipendentemente dal pericolo personale .»
— 9 gennaio 1918.
[2][6]
Note
Annotazioni
- ^ A bordo con lui si trovava come osservatore il tenente Macpherson.
Fonti
Bibliografia
- (EN) Norman Franks e Frank W. Bailey, Over the front: a complete record of the fighter aces and units of t he United States and French Air Services, 1914-1918, London, Grub Street, 1992, ISBN 978-0-948817-54-0.
- (EN) Harry Dempsey, American Aces of World War 1, Botley, Osprey Publishing, 2001, ISBN 978-1-84176-375-0..
Voci correlate
Collegamenti esterni