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In psichiatria e psicologia clinica la ciclotimia (detta anche disturbo ciclotimico o disturbo bipolare di tipo ciclotimico) è un disturbo dell'umore, caratterizzato da periodi alternanti di depressione e di ipomania. Per parlare di ciclotimia, l'alternanza dei due stati deve protrarsi per almeno due anni. Talvolta ci sono dei periodi di normalità, in cui l'umore è stabile, che non durano però per più di due mesi.
L'individuo ciclotimico soffre dunque l'alternarsi di periodi di iperattività, creatività e spirito di iniziativa, con periodi di ipersonnia, apatia, lentezza di riflessi e difficoltà nella concentrazione. Normalmente durante le fasi di ipomania il soggetto intraprende progetti anche grandiosi affrontati con grande entusiasmo per poi essere abbandonati appena sopraggiunge la fase depressiva.
Tuttavia i sintomi dell'ipomania e della depressione non sono mai così gravi da compromettere gravemente la vita sociale e lavorativa dell'individuo. La ciclotimia è dunque una forma meno invalidante del disturbo bipolare: l'ipomania non raggiunge i livelli della vera mania, e più che di depressione si può parlare di distimia.
Diagnosi differenziale
Questo disturbo è comune nei parenti di pazienti con disturbo bipolare e alcuni individui possono sviluppare loro stessi la patologia. Può permanere sino all'età adulta, cessare temporaneamente e permanentemente, o svilupparsi in disturbo dell'umore più grave sino a raggiungere i criteri del disordine bipolare o di episodi di depressione.
Sintomi
Fase distimica
Spesso si riscontrano i seguenti sintomi: difficoltà di prendere decisioni; problemi di concentrazione; disturbi di memoria; senso di colpa; ipercriticità; scarsa stima di sé stessi; pessimismo; pensieri auto-lesionisti; sentirsi spesso triste; apatia; disperazione; impotenza; irritabilità; irascibilità; demotivazione; ritiro dalla vita sociale; modifiche dell'appetito; caduta del desiderio sessuale; affaticamento o insonnia[1].
I sintomi più frequenti sono: inusuale euforia e buon umore; eccesso di ottimismo; sovrastima di sé stessi; scarsa capacità di giudizio; accelerazione della parola e del pensiero; comportamenti aggressivi e ostili; poco interesse verso gli altri; agitazione; iperattività fisica; comportamenti rischiosi; spese folli; esibizionismo; aumentata energia sessuale; diminuzione della necessità di dormire; facilità alla disattenzione; difficoltà di concentrazione [2].
Per almeno due anni (uno nei bambini e negli adolescenti), il paziente non ha sofferto sintomi sufficienti che indichino possa avere sia un disturbo bipolare (I o II) oppure la depressione.
I sintomi devono presentarsi per almeno due anni, con periodi di ipomania e periodi di umore depresso che non soddisfano i criteri della depressione maggiore.
Il periodo più lungo che vede il paziente in buona salute, privo di sintomi è di due mesi.
I sintomi non devono essere secondari ad una patologia o condizione medica né derivare dall'uso di alcuna sostanza come farmaci, siano essi farmaci etici o da banco.
I sintomi causano al paziente disagio significativo, influendo sul lavoro e sulle attività sociali o personali.
Una persona con questo disturbo può avere picchi euforici, e dormire meno tempo. Questo periodo ipomaniaco può essere seguito da un grave cambiamento d'umore che porta ad episodi depressivi importanti.
Uno stato d'animo persistentemente instabile, che coinvolge diversi periodi di depressione lieve e lieve euforia, nessuno dei quali sufficientemente grave o prolungato da soddisfare i criteri per il disturbo bipolare e il disturbo depressivo ricorrente. Questa instabilità si sviluppa di solito nella tarda adolescenza e segue un decorso cronico. Sbalzi d'umore vengono di solito percepiti dall'individuo in quanto sono estranei agli eventi della vita. La diagnosi è difficile da formulare senza un prolungato periodo di osservazione. Poiché i cambiamenti d'umore sono relativamente lievi e gli episodi di alzamento dell'umore sono piacevoli, la ciclotimia spesso non riesce a ricevere cure mediche.[3]
Trattamento farmacologico
Nell'ambito del trattamento farmacologico può essere considerato il ricorso ai seguenti farmaci o classi di farmaci: