Chysauster è un sito archeologico situato nei pressi del villaggio inglese di New Mill, nella contea della Cornovaglia (Inghilterra sud-occidentale), costituito dai resti di un villaggio abitato dalle tribù dei Dumnoni e dei Cornovi all'incirca tra l'anno 400 a.C. (o 100 a.C.) e il III secolo d.C.[1][2][3]
Origine del nome
Il nome Chysauster è un termine di origine celtica che significa "casa di Silvestro".[2]
Storia
Il villaggio sorse probabilmente alla metà dell'età del Ferro[1], ma l'area circostante era già abitata in precedenza.[1] Il villaggio fu originariamente occupato dalla tribù celtica nota in epoca romana con il nome Dumnoni[1][2][3] e successivamente dalla tribù nota come Cornovi.[1]
Si presume che la popolazione del villaggio si aggirasse tra le 50 e le 70 unità[2] e che vi vivessero circa dieci famiglie.[1][2] Gli abitanti di Chysauster erano dediti alla coltivazione di cereali e probabilmente anche all'allevamento di maiali e capre.[1][4]
Un paio di abitazioni del villaggio vennero abbandonate alla fine del II secolo d.C[2], prima di essere completamente abbandonato circa un secolo dopo.[1][2]
Tra il 1873 e il 1939 vennero effettuati degli scavi che riportarono alla luce sei edifici;[2] Ulteriori scavi riporarono poi alla luce altri edifici.[2] Durante gli scavi vennero anche rinvenuti vari suppellittili, alcuni dei quali sono conservati nel museo di Truro.[2]
Descrizione
Chysauster si trova a circa 3 km a nord di Penzance[3], a ovest di un altro sito archeologico, il forte di Castle-an-Dinas.[1]
Il sito è composto dal centro del villaggio, in cui si trovano dieci case dalla forma ovale[3] disposte su due file separate da una strada, da una casa in pietra e dai resti di altri edifici situtati nei campi attigui.[2] Nel sito si trova inoltre un passaggio sotterreaneo, noto in lingua cornica come fogou[1][5], che è stato dichiarato inaccessibile ai visitatori nel 1986.[1]
Le abitazioni del centro-villaggio hanno un diametro di circa 90 piedi.[2] L'ingresso è posto sul lato orientale delle case, scelta probabilmente non casuale e dettata dall'esigenza di proteggersi dal vento che soffiava in direzione opposta.[2]
Note
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