Abbattendo l'antica chiesa, nel 1939-1941 fu rifatta l'attuale, su progetto di Raffaello Franci, ampia e di articolate forme neomedievali. Il presbiterio è concluso da un'abside con deambulatorio.
Vi restano due pale della precedente chiesa: una notevole Effusio sanguinis di Santi di Tito (1584) e un Sant'Antonio, del primo Settecento, dell'ambito di Pier Dandini; nel catino absidale è un recente affresco con la Pentecoste, di Silvestro Pistolesi.