Cherem

Il cherem (o ḥērem, in ebraico חרם) è un anatema.

Nella Mishnah

Viene originariamente teorizzato in Deuteronomio, 20.10-20[1], all'interno delle regole di guerra dettate da Yahweh stesso al suo popolo. Si trattava di un voto allo sterminio di alcune popolazioni pagane.

« Invece nelle città di questi popoli che il Signore tuo Dio ti dona in eredità non lascerai viva anima alcuna, ma voterai allo sterminio Hittiti, Amorrei, Cananei, Perizziti, Evei e Gebusei, come ti ha ordinato il Signore tuo Dio. »   ( Dt 20.16-17, su laparola.net.)

Nel versetto successivo, il Signore offre anche la motivazione di questo agire:

« Affinché non vi insegnino ad imitare tutti gli abomini che compiono per i loro dèi, e voi non pecchiate contro il Signore vostro Dio. »   ( Dt 20.18, su laparola.net.)

Il cherem è ripreso anche nei 613 precetti ebraici (613 mitzvòt). In particolare il mitzvòt 231 prescrive:

«Rispetta le leggi sul voto di sterminio (cherem

Significato contemporaneo

Il significato odierno di cherem è molto più blando di quanto teorizzato nel Deuteronomio: con il termine si intende il più alto grado di censura nella comunità giudaica; è la totale esclusione di una persona dalla comunità ed è simile alla scomunica della Chiesa cattolica.

Il caso forse più noto di cherem è quello pronunciato dalla comunità ebraica di Amsterdam contro Baruch Spinoza il 27 luglio 1656, a causa delle presunte derive libertine del suo pensiero (dal 1652 aveva frequentato la scuola latina di Van den Enden, dov'era entrato in contatto con diversi liberi pensatori, che lo avevano influenzato). La formula realmente pronunciata, abbastanza lunga e complessa, è comunque più succinta della schammatha riprodotta in traduzione francese nella Vie de Benoît de Spinoza di Jean Colerus (1706).[2]

La guerra civile spagnola, assieme al franchismo che gli succedette, sono considerati da alcuni la realizzazione dell'anatema che i rabbini ebrei lanciarono contro la Spagna nel 1492, quando, terminata la reconquista la regina Isabella di Castiglia cacciò tutti gli ebrei sefarditi dalle proprie terre. Joseph Roth, nel suo Ebrei erranti del 1927, dice:

«Anche gli ebrei non praticanti, i cosiddetti "illuminati", si guardano bene dal recarsi in Spagna. Soltanto a partire da quest'anno l'anatema decadrà.[3]»

E, nell'edizione del 1936:

«A questo punto è forse lecito ricordare l'avvenimento più spaventoso dello scorso anno, e con ciò mi riferisco alle mie comunicazioni sull'anatema ebraico che fu pronunciato dai rabbini dopo la cacciata degli ebrei dalla Spagna: mi riferisco cioè alla guerra civile spagnola.»

Note

  1. ^ Dt 20.10-20, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ Spinoza, Oeuvres complètes, texte annoté, présenté et annoté par Roland Caillois, Madeleine Francès et Robert Misrahi. Gallimard, Paris [1954] 1988; pp. LIII, 1307 ss.; v. in part. il Formulaire d'excommunication générale en usage parmi les Juifs, pp. 1313-1316. Si veda anche il testo completo della Vie de Benoît de Spinoza.
  3. ^ Joseph Roth, Ebrei erranti, Milano, Adelphi, 1985, p. 90-93..

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