Noto per la caratteristica voce tenorile vibrata, nella sua carriera ultrasettantennale Aznavour ha venduto oltre 300 milioni di dischi e registrato più di 1 200 canzoni in nove lingue diverse (tra cui in italiano e napoletano)[2], scrivendo o co-scrivendo più di mille canzoni. È ampiamente considerato uno dei più influenti musicisti di tutti i tempi, oltre ad essere un'icona della cultura francese e di quella armena. Per questi motivi è stato descritto come una "divinità del pop francese" dal critico musicale statunitense Stephen Holden[3].
Insignito dal presidente Chirac della Legion d'onore nel 2004 per il lustro conferito alla nazione francese, nel 2009 venne nominato ambasciatore armeno in Svizzera e all'Ufficio ONU a Ginevra. Tra i premi storici italiani ha ricevuto, al Teatro "La Fenice" di Venezia, il Premio Lunezia nel Mondo 2010.
Biografia
Charles Aznavour nacque presso rue d'Assas, nel VI arrondissement di Parigi, il 22 maggio del 1924 da genitori armeni, figlio di Micha Aznavourian, originario di Akhaltsikhe (nell'odierna Georgia) e figlio a sua volta del cuoco del governatore d'Armenia[4], e di Knar Baghdassarian, originaria di Adapazarı (nell'odierna Turchia) ed a sua volta figlia di benestanti commercianti, sopravvissuta al genocidio armeno[5].
Fin da giovane viene inserito dai genitori nel mondo teatrale parigino, iniziando l'attività artistica all'età di nove anni con il nome d'arte di Aznavour. Il suo colpo di fortuna giunge nel 1946, quando viene scoperto da Édith Piaf, che lo porta in tournée in Francia, negli Stati Uniti d'America e in Canada. Se nel 1950 raggiunge la notorietà sul mercato francofono, sei anni dopo diventa una vera e propria star grazie alle esibizioni all'Olympia e alla canzone Sur ma vie, che arriva in prima posizione per quattro settimane.
Negli anni sessanta rafforza la sua fama con una serie di successi, a partire da Tu t'laisses aller (1960), prima in classifica in Francia per tre settimane, Il Faut Savoir (1961), prima per 15 settimane, proseguendo con La mamma (1963), che nel febbraio 1964 arriva al primo posto, Et Pourtant, prima per cinque settimane, For Me Formidable (1964) e Que c'est triste Venise (1964), La Bohème (1965), che nel 1966 arriva prima per tre settimane, per finire con Désormais (1969).
Gli anni settanta si aprirono con una polemica sul suo esilio fiscale in Svizzera. In questo periodo l'artista intensificò le sue apparizioni sul mercato italiano, riproponendo in versione italiana anche alcuni suoi vecchi "cavalli di battaglia".
Nel 1989, scrive il testo di Pour toi Armenie, (musica di Georges Garvarentz), (For you Armenia versione statunitense), canzone incisa in 45 giri, a scopo umanitario per i bambini armeni. Charles Aznavour parlava correntemente l'armeno, lingua dei suoi genitori, ma non imparò mai a leggerlo e a scriverlo, non avendo frequentato scuole armene.
Nella saga Mobile Suit Gundam (serie televisiva anime del 1979) il nome del personaggio Char Aznable è chiaramente ispirato al nome di Charles Aznavour.
Muore nella sua vasca da bagno a causa di un edema polmonare il 1º ottobre 2018, all'età di 94 anni. I funerali si sono svolti il 6 ottobre all'Hôtel des Invalides a Parigi; alla cerimonia erano presenti il presidente francese Emmanuel Macron e gli ex presidenti francesi Nicolas Sarkozy e François Hollande, oltre alla famiglia e alcuni amici. Dopo la cerimonia ufficiale, il corteo funebre ha attraversato il centro di Parigi e centinaia di persone lo hanno applaudito lungo la strada. In seguito la bara è stata trasportata nel cimitero di Montfort-l'Amaury per essere sepolto nella tomba di famiglia.[6]
Era cugino dell'attore statunitense Mike Connors. Dal 1967 fino alla morte nel 2018 fu sposato in terze nozze con Ulla Thorsell, svedese, da cui ebbe tre figli: Katia, Misha e Nicolas. I suoi due precedenti matrimoni, di breve durata, si erano conclusi entrambi col divorzio: dal primo nacque la figlia Seda (cantante e attrice come il padre), mentre dal secondo il figlio Patrick, morto a soli 25 anni.
«Per i suoi servizi nel presentare l'Armenia al mondo, per servizi eccezionali per il paese e anche in onore dell'80º anniversario della sua nascita» — 27 maggio 2004
«Cantante, cantautore e attore, Charles Aznavour è una delle icone musicali più popolari della Francia. Negli ultimi 60 anni, ha cantato le nostre storie d'amore e la vita quotidiana in molte lingue. Versatile e passionale, questa leggenda duratura ha incantato il pubblico di tutto il mondo, ma prima di tutto, rimane un ambasciatore della lingua francese. Dal momento della prima venuta a Montréal, è rimasto profondamente legato al Canada, dove ha disegnato ammiratori da costa a costa. Dedicato a cause umanitarie, egli condivide il suo talento artistico a sostegno delle organizzazioni di beneficenza in Armenia, dove è stato nominato Ambasciatore permanente dell'UNESCO.» — nominato il 10 aprile 2008, investito il 5 luglio 2008[8]
^Aznavour Exploring Both Love and l'Amour, su time.com, New York Times, 30 aprile 2009. URL consultato il 15 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2008).
^ Marco Cicala, Charles Aznavour Non sono mai stato giovane. Per questo non sono vecchio..., in Il Venerdì, n. 1176, 1º ottobre 2010, p. 60.