Fu fondatore e direttore della Scuola di applicazione per ingegneri di Bologna[1] e socio nazionale dei Lincei dal 1873, occupandosi di questioni idrauliche e costruzione di grandi canali e bonifiche.[2]
Biografia
Figlio di Antonio e Anna Frigieri, studiò ingegneria teorica presso il convitto matematico di Modena.[3]
Già tenente della guardia nazionale dal governo provvisorio modenese, nel 1849 il Duca di Modena lo nominò insegnante di matematica elementare presso il collegio dei nobili di Modena; nello stesso anno si laureò in matematica presso l'Università di Modena,[4] dove rimase come docente di cosmografia e trigonometria sferica fino al 1851. Dopo tre anni passò all'insegnamento di idraulica sublime, teorica e pratica e dal 1866 meccanica razionale.
Deputato al parlamento nella XIII legislatura del Regno d'Italia, venne rieletto più volte anche nelle elezioni seguenti, ma non poté più riottenere il seggio alla Camera dei Deputati a causa dell'incompatibilità della sua professione universitaria.
^La Scuola di Applicazione per Ingegneri, su Biblioteca Sala Borsa, Bologna. URL consultato il 10 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 10 ottobre 2017).
^Cesare Razzaboni, in Treccani.it – Enciclopedie on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 2017. URL consultato il 10 ottobre 2017.