Il centesimo d'argento è stata una moneta statunitense,[1] uno dei precursori del centesimo grande e un primo esempio di moneta bimetallica.
Origini
Secondo il Coinage Act del 1792 il centesimo della nuova nazione sarebbe dovuto consistere in 11 pennyweight (264 grani o 17,1 g) di rame puro.[2] Un tale peso, necessario per mantenere il valore intrinseco, sarebbe stato troppo pesante per un pratico utilizzo quotidiano.
Il Segretario di Stato americanoThomas Jefferson perciò suggerì un'alternativa: una moneta fatta di una lega composta principalmente da rame, ma che includeva abbastanza argento affinché si potesse ottenere una moneta di dimensioni ragionevoli e con un valore intrinseco di un centesimo. Questa lega, chiamata biglione fu presa in considerazione dalla Zecca degli Stati Uniti,[3] ma il Segretario al TesoroAlexander Hamilton temeva che sarebbe stata troppo suscettibile alla contraffazione,[4] poiché il suo aspetto non differiva di molto da quello del rame puro.[5]
Nel 1792, il capo conio della zecca, Henry Voigt, trovò una soluzione: un tondello di rame, leggermente più piccolo di quello di un quarto moderno,[6] con un piccolo "tappo" d'argento inserito in un foro centrale durante il processo di battuta.[7] Il "tappo" di argento avrebbe composto circa 3⁄4 del valore, mentre il tondello in rame il restante 1⁄4.[1] Diverse monete di questo tipo furono prodotte come pezzi di prova. Alla fine, il lavoro aggiuntivo richiesto per queste monete bimetalliche si rivelò inadatto a una produzione di massa.[8][9]
Design
Nella parte centrale del dritto del centesimo è rappresentata una Libertà con i capelli fluenti. Sotto il ritratto appare una data e intorno le parole "LIBERTY PARENT OF SCIENCE & INDUST". Il disegno sulla parte retrostante è costituito da una corona con all'interno le parole "ONE CENT" al centro e la frazione "1⁄100" sotto. Intorno alla corona è incisa la scritta "UNITED STATES OF AMERICA".
Esemplari
Esistono meno di una dozzina di esemplari.[5] Nel gennaio 2002 un centesimo d'argento fior di conio è stato venduto all'asta per 414000 dollari,[10] mentre nell'aprile 2012 un esemplare classificato come PGCS è stato offerto all'asta a oltre 1 milione di dollari.[10]
Note
^ab(EN) J1/P1, su uspatterns.com. URL consultato il 1° febbraio 2021 (archiviato il 13 dicembre 2006).
^(EN)
The J2/P2 patternArchiviato il 13 dicembre 2006 in Internet Archive. has the same design as the silver center cent, but consists of a solid planchet with no silver plug. At least one specimen is made of a billon alloy — see hereArchiviato il 10 aprile 2007 in Internet Archive..
^(EN) 1792 Silver-Center Cent, su coinfacts.com, Collectors Universe, Inc, 1999–2006. URL consultato il 3 febbraio 2021 (archiviato il 7 aprile 2007).
^ab(EN) Garrett, J. e Guth, R., 100 Greatest U.S. Coins, Atlanta, GA, H.E. Harris & Co, 2003, p. 48, ISBN0-7948-1665-7.