Carlo, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg (Kleinheubach, 8 febbraio 1904 – Kleinheubach, 23 agosto 1990), fu, tra il 1952 e il 1990, il capo del mediatizzato Casato di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg, la linea cadetta cattolica dei Principi di Löwenstein-Wertheim, esso stesso il ramo patrilinearmente maggiore ma morganatico del casato reale di Wittelsbach, che regnarono sul Regno di Baviera fino al 1918.
Gioventù e attività politica
Carlo nacque a Kleinheubach, come terzogenito ed primo figlio maschio di Aloisio, Principe di Löwenstein-Wertheim-Rosenberg e di sua moglie, la contessa Josephine Kinsky von Wchnitz und Tettau. Lui e le sue sorelle hanno trascorso la loro infanzia a Bronnbach, e Aloisio ha frequentato la scuola a Miltenberg. Fu educato presso il collegio dei gesuiti Stella Matutina di Feldkirch e in seguito studiò filosofia e giurisprudenza a Innsbruck, Monaco e Würzburg. Nel 1928 si laureò in diritto presso la suddetta università. Esponente di spicco della gioventù cattolica, tra il 1933 e il 1938 fu a capo della Verbandes Wissenschaftlichen Katholischen Studentevereine Unitas, la corporazione degli studenti cattolici che fu soppressa nel 1938 dai nazisti. Ciononostante, al Katholikentag del 1931, tenutosi a Norimberga, il principe elogiò alcuni aspetti dello stato fascista, e da allora il principe guardò con simpatia al Duce, che per lui rappresentava una buona alternativa alla democrazia. Successivamente giunse ad appoggiare scopertamente il regime nazista: nel 1934 entrò nel corpo studenti delle SA e giunse persino a denunciare alle autorità il cugino Udo di Löwenstein-Wertheim-Rosemberg, noto esponente del mondo giovanile liberale, il quale dovette rifugiarsi negli USA. Dopo il 1945 Carlo non tornò più sul suo passato nazista.
Carriera
Nel 1948 successe al padre (il quale, al contrario, era sempre stato uno strenuo oppositore dell'ideologia nazionalsocialista, che considerava anticristiana), come presidente del Comitato Centrale dei Cattolici Tedeschi (Zentralkontees der deutschen Katholiken), un incarico di grande importanza nel mondo politico, sociale e culturale tedesco, e che, prima di lui, avevano ricoperto diversi membri della sua famiglia e parenti, tra i quali il nonno Carlo, poi frate domenicano, e il conte Clemens Heidenreich Droste zu Vischering, un lontano cugino. Molto vicino alla politica del cancelliere Konrad Adenauer, ebbe un ruolo anche durante il Concilio Vaticano II prodigandosi per il dialogo con le chiese evangeliche. in particolare attraverso il pastore Reinhold von Thadden-Trieglaff, il quale, diversamente da Carlo, era stato un fervente antinazista. Nel 1967 il giornalista Leo Waltermann rese noto il ruolo avuto dal principe Carlo durante gli anni '30, costringendolo alle dimissioni dal suo incarico di leadership tra i cattolici tedeschi. Da allora il principe si ritirò a vita privata fino alla morte avvenuta nel 1990.
Matrimonio e famiglia
Il principe Carlo II sposò a Roma nel 1935 la contessa Carolina Rignon (1904-1975), figlia del conte Edoardo Rignon e di Maria, a sua volta figlia di Carlo Felice Nicolis, conte di Robilant; ebbero sette figli:
Ascendenza
Bibliografia
- Marie-Emmanuelle Reytier: Die Fürsten Löwenstein an der Spitze der deutschen Katholikentage: Aufstieg und Untergang einer Dynastie (1868 - 1968). In: Günther Schulz und Markus A. Denzel (Hrsg.): Deutscher Adel im 19. und 20. Jahrhundert. Büdinger Forschungen zur Sozialgeschichte 2002 und 2003. Reihe: Deutsche Führungsschichten in der Neuzeit, Band 26. Scripta Mercaturae Verlag, St. Katharinen 2004, ISBN 3-89590-145-8
- Nicolai Hannig: Die Affäre Waltermann. Formen der Skandalisierung im Kirchenfunk, in: Rundfunk und Geschichte 34 (2008), S. 5-17.
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