Il canale risale all'età romana: apprestato inizialmente per scopi di bonifica, diventò una via navigabile che garantiva l'accesso alla città.[1]
Il toponimo non è originale, ma sembra derivare dai frequenti ritrovamenti di anfore durante il periodo medievale.
Geografia
Attualmente, il canale Anfora si diparte dal fiume Terzo e si interrompe dopo quasi 5 km di corso pressoché rettilineo in direzione ovest/sud/ovest, fra la località Durida (45°46′10.63″N 13°21′11.52″E45°46′10.63″N, 13°21′11.52″E) e la località Anfora (45°45′31.68″N 13°18′49.21″E45°45′31.68″N, 13°18′49.21″E).
Il canale attraversa solamente zone agricole ed è delimitato da argini, ricoperti di canneti e alberi spontanei, di rifugio alla fauna locale.
La parte finale fu interrata negli anni sessanta del secolo scorso, impedendo il precedente sbocco delle acque all'estremo occidentale della laguna di Grado, a breve distanza dalla foce dell'Aussa/Corno. Le idrovore di località Anfora regolamentano lo scambio di acque del canale Anfora con i canali Principale e Panigai.
La larghezza dell'alveo varia da 25 a meno di 10 metri (nella parte finale) e risulta navigabile solo per piccole imbarcazioni con pescaggio molto limitato.
Storia
Il canale Anfora fu scavato dai Romani nel II secolo a.C.[2], e divenne una via di comunicazione fra la città romana e la laguna in uso fino alla metà del III secolo d.C.[3]
Già durante il II secolo d.C., l'alveo aveva cominciato lentamente a riempirsi di sedimenti.
Durante il III secolo, il canale fu intenzionalmente interrato con sabbia, pietre e mattoni, probabilmente in occasione dell'assedio del 238 portato da parte di Massimino il Trace[4].
Durante gli anni sessanta del secolo scorso, la parte finale fu definitivamente interrata, interrompendo così il flusso d'acqua fra il fiume Terzo e la laguna e diminuendo così drasticamente il naturale ricambio d'acqua del canale. Dalle foto aeree/satellitari risulta evidente il cambio di colore del fiume Terzo prima e dopo l'incontro con il canale Anfora.
Attualmente, il canale Anfora rappresenta il confine amministrativo fra i comuni di Aquileia e Terzo di Aquileia.