I camilli dovevano essere scelti tra i giovani in età pre-puberale, talvolta figli dei sacerdoti stessi; dovevano avere entrambi i genitori viventi (pueri patrimi et matrimi) e dovevano essere di condizione libera[2]. Fino al III secolo a.C. però dovevano essere nobili, e comunque erano sempre scelti ragazzi di grande bellezza[1].
Nelle fonti iconografiche, i camilli sono spesso rappresentati con una tunica corta e in una mano l'incenso o la patera, nell'altra una piccola brocca, elementi caratterizzanti il rito sacrificale[1].
Analogamente ai camilli, le camille erano le ragazzine che assistevano le sacerdotesse durante i riti e dovevano rispondere agli stessi requisiti previsti per i camilli[1].