La C10 è una motocicletta da competizione della casa Cagiva, che ha partecipato al motomondiale 1985 e 1986. Questo modello segna una svolta tecnica rispetto alle precedenti realizzazioni della casa varesina, grazie a un motore completamente riprogettato[1].
Descrizione
La moto adotta per la prima volta un motore V4, in luogo del precedente quadricilindrico in configurazione a U (nello specifico un motore in quadrato[2][3][4]), a due alberi motore controrotanti ed alimentazione a lamelle (invece dei dischi rotanti delle versioni precedenti).
Al reparto corse Cagiva optarono per il cambio di configurazione del motore (dopo aver tentato anche la strada del 4 in quadrato con alimentazione a lamelle anziché a disco rotante) perché oramai con il quattro in quadrato non erano riusciti a ottenere le prestazioni desiderate, mentre i risultati della concorrenza dotata del V4 dimostravano quale fosse la strada da seguire[5]: il motore V4 era più stretto del precedente, garantendo vantaggi aerodinamici.
Il telaio della moto segue lo schema Deltabox delle Yamaha ufficiali[1], cioè del tipo perimetrale con doppia trave e doppia culla, costruito con tubi di sezione quadrata, con il telaietto saldato al telaio principale, durante gli anni il telaio ha avuto diverse modifiche strutturali, specialmente nel 1985, dove cambia molto la sua struttura telaistica, mentre nel 1986 si ha l'aumento delle sezioni delle travi e una leggera revisione della struttura delle culle.
Per quanto riguarda la ciclistica, la moto inoltre utilizza un forcellone in alluminio (non più un tubolare) e delle pinze anteriori a quattro pistoncini e non più a due. La moto riscosse poco successo, anche se il 19 e 20 agosto 1985 venne fatta provare a Kenny Roberts che, sul circuito di Misano, ottenne degli ottimi risultati (fece segnare un tempo sul giro in 1' 21" 86, 52 centesimi di secondo più lento del record della pista fatto segnare da Freddie Spencer in occasione del GP delle Nazioni 1984)[1]; nel 1986, la moto cambia tipo di cerchi che diventano a tre razze per entrambi i cerchi e non più a cinque; inoltre le pinze dei freni anteriori vengono spostate da davanti a dietro i foderi della forcella.
Carriera agonistica
La moto esordì al GP di Jugoslavia 1985 pilotata da Marco Lucchinelli: qualificatosi 23º, lo spezzino terminò al 15º posto la gara, nonostante tre grippaggi. A questa prestazione ne seguirono altre più opache, e non fece meglio l'altro pilota Cagiva, Virginio Ferrari. Nella stagione successiva al posto di Ferrari fu ingaggiato lo spagnolo Juan Garriga, proveniente dalla 250, che terminò il mondiale al 17º posto grazie ad un ottavo posto nel GP di Spagna e un decimo in quello d'Olanda: fu il miglior piazzamento mai raggiunto da un pilota Cagiva fino ad allora[6]. Lucchinelli, invece, corse solo il GP delle Nazioni, ritirandosi per un'uscita di pista. La C10 fu schierata anche nei primi tre GP della stagione 1987, affidata a Raymond Roche e Didier de Radiguès in attesa della nuova C587, ottenendo il decimo posto al GP del Giappone con Roche.
Caratteristiche tecniche
Caratteristiche tecniche - Cagiva C10 V - 1986
Dimensioni e pesi
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Ingombri (lungh.×largh.×alt.)
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2050 × 630 × 1180 mm
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Altezze
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Sella: mm - Minima da terra: 125 mm
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Interasse: 1380 mm
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Massa a vuoto: 125 kg
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Serbatoio:
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Meccanica
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Tipo motore: Quattro cilindri a V di 90° a 2 tempi
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Raffreddamento: a liquido
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Cilindrata
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498,26 cm³ (Alesaggio 56,0 × Corsa 50,6 mm)
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Distribuzione: a lamelle con petali in carbonio
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Alimentazione: 4 Carburatori Dell'Orto PHSB da 37 mm (utilizzati anche carburatori da 34 o 38 mm)
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Potenza: 103 kW (139 CV) a 11.800 giri/min
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Coppia:
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Rapporto di compressione:
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Frizione: multidisco a secco
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Cambio: a 6 marce, comando a pedale (sulla destra o sulla sinistra a seconda delle necessità del pilota)
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Accensione
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elettronica Magneti Marelli "Raceplex"
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Trasmissione
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primaria a ingranaggi a denti dritti, finale a catena
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Avviamento
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a spinta
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Ciclistica
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Telaio
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doppia trave superiore in lega leggera scatolata e saldata (tipo Deltabox)
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Sospensioni
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Anteriore: forcella Marzocchi M1 da 42 mm, oppure Forcella Italia da 42 mm, regolabile, con sistema antiaffondamento / Posteriore: forcellone oscillante in lega leggera e ammortizzatore Öhlins regolabile
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Freni
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Anteriore: doppio disco in carbonio da 320 mm (310 mm nel 1985) con pinza Brembo a 4 pistoncini / Posteriore: disco singolo da 210 mm con pinza Brembo a 2 pistoncini
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Pneumatici
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Michelin radiali, anteriore 130/60-16, posteriore 180/55-17, calzati su cerchi a razze in magnesio Marvic
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Fonte dei dati: Motociclismo d'Epoca 4/2009, pag. 121 e [7]
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Note
Bibliografia
Altri progetti
Collegamenti esterni