Negli anni settanta, insieme a Roberto Bisacco, fondò la cooperativa Teatroggi con la quale, nella borgata romana di Centocelle, mise in scena due testi di Dacia Maraini, Gli anni del fascismo nel 1971 e Viva l'Italia nel 1972, dei quali curò anche la regia.
Negli anni successivi la sua carriera alternò lavori di impegno sociale e politico (Marat-Sade di Peter Weiss, Il diavolo e il buon Dio di Jean-Paul Sartre, Il re muore di Eugène Ionesco con la regia di Aldo Trionfo) ad altri che si proponevano la rivisitazione dei classici della tradizione (Georges Dandin di Molière nel 1979) e del Novecento (La lezione e Le sedie di Ionesco). Nel 1977 interpretò L'idiota di Fëdor Dostoevskij sotto la direzione di Aldo Trionfo, spettacolo nel quale poté mettere in luce le sue notevoli doti interpretative.
I suoi lavori di rilievo furono numerosi, da I confessori di Vincenzo Di Mattia del 1978, Marat Sade di Peter Weiss regia e allestito con la compagnia "Teatro Oggi", nel 1978, Uscita d'emergenza di Manlio Santanelli del 1980 – allestito con la cooperativa teatrale Gli ipocriti – a Liolà di Luigi Pirandello nel 1981.
Il suo debutto come attore protagonista avvenne nel Teatro Inchiesta Il processo Cuocolo, di Gianni Serra, nel 1969.
La vera notorietà al grande pubblico giunse poi tra il 1972 e il 1973, con l'interpretazione del "maestro D'Angelo" nello sceneggiato Rai "Diario di un maestro" di Vittorio De Seta.
Nell'ottobre del 1976 inaugurò il Teatro Tenda di Piazza Mancini con "Rocco Scotellaro", un testo di grande impegno civile, scritto da Nicola Saponaro, e ispirato alla figura del poeta lucano.