Sono spesso confusi con gli inglesi (abitanti dell'Inghilterra), che d'altronde possono definire sé stessi Britons, ovvero Britanni, un insieme di popoli celtici abitanti nell'Inghilterra all'epoca della conquista romana della Britannia, anche se in seguito ad una serie di invasioni (da parte dei Romani prima, quindi degli Anglosassoni, dei Vichinghi e dei Normanni) la lingua celtica in molte zone dell'Inghilterra è stata in parte dimenticata e la cultura dei Britanni autoctoni dell'Inghilterra ne è risultata stravolta.
Oltre agli inglesi, tra i maggiori gruppi etnici del Regno Unito vi sono scozzesi, irlandesi, gallesi e còrnici. Questi gruppi mantengono identità e tradizioni nazionali proprie, e si sono integrati in misura diversa nello Stato britannico. Tra i gallesi le aspirazioni indipendentiste sono sentite in modo minore, mentre scozzesi e còrnici vivono con maggiore conflittualità l'appartenenza al Regno Unito, con movimenti autonomisti particolarmente attivi.[1][2]
La situazione nell'Irlanda del Nord, con la popolazione divisa tra nazionalisti cattolici e unionistiprotestanti, è particolarmente controversa. Sia gli uni che gli altri hanno cittadinanza britannica, ma tra i primi è diffusa la tendenza a sentirsi irlandesi mentre i secondi si sentono principalmente britannici, anche se non tutti i cattolici sono nazionalisti e non tutti i protestanti sono unionisti. Il senso di appartenenza non si limita alle sole questioni religiose e politiche, ma si basa molto anche su altri fattori culturali, come storia, lingua, tradizioni, musica, ecc.[3]
Note
^(EN) Inside information, su heraldscotland.com, 31 agosto 1993. URL consultato il 3 ottobre 2015.