Ha scritto The Abolition of Work and Other Essays (Il rifiuto del lavoro), Beneath the Underground, Friendly Fire, Anarchy After Leftism e numerosi altri saggi politici.
All'inizio degli anni settanta Bob Black fu uno dei primi a sviluppare le idee chiamate Post-left anarchy. Il suo stile letterario è diretto e il suo pensiero è indirizzato contro molte delle "vacche sacre" della "sinistra".
Insoddisfatto dell'ideologia socialista, e dopo aver scoperto l'anarchismo, Black ha speso gran parte della sua energia analizzando le tendenze autoritarie all'interno di gruppi apparentemente "anti-autoritari" .
La sua opera principale, Il rifiuto del lavoro[1], individua nell'industrialesimo la causa dell'instaurarsi di relazioni "sempre" gerarchiche (tesi ripresa da Noam Chomsky trent'anni dopo).
Bob Black focalizza una reciprocità, una mutualità tra capitalismo e comunismo, che ha trovato in seguito una conferma nel simultaneo declino della "fabbrica" a favore dei "compound", e delle ideologie a favore dei movimenti.
"Tempo libero" è un eufemismo per chi intende il lavoro come un mero fattore di produzione. Infatti, in una logica "industriale" non solo trasporti te stesso da o verso il luogo di lavoro a tue spese, ma ti assumi anche la responsabilità primaria per la tua manutenzione e riparazione.
Per via delle critiche da lui avanzate dal suo punto di vista Post-left anarchy, e di diversi controversi incidenti, in alcuni dei quali è accertata la sua collaborazione con le forze dell'ordine a danni di altre persone (in particolare nel caso che portò all'arresto dello scrittore Jim Hogshire e la moglie), Bob Black è considerato sospetto da parte del movimento anarchico americano. [2][3][4]
Bob Black lavora come avvocato per il diritto civile e vive a San Francisco.