La KB2 montava un motore a quattro cilindri in linea a quattro tempi da 497 cm³ alimentato da quattro carburatori Teikei da 28 mm di diametro, derivato direttamente da quello montato sulla Kawasaki Z500, attraverso un accordo di fornitura tra il costruttore italiano e quello nipponico. Sviluppa 48 cavalli a 8.500 giri/min per una coppia di 3,8 mkg a 7.800 giri/min.
Questo motore, che svolge anche funzione strutturale, è circondato da un telaio traliccio tubolare, in cui la forcella è supportata da un triangolo esterno[2] La frenata è assicurata da un sistema fornito dalla Brembo, grazie a due dischi da 280 mm di diametro all'anteriore con pinze radiali a doppio pistoncini e un disco singolo da 210 mm al posteriore coadiuvato da una pinza mono pistoncino. Sia la forcella telescopica rovesciata da 40 mm all'avantreno, mentre il monoammortizzatore al retrotreno è della Carbon. I cerchi in magnesio sono firmati Campagnolo.
Evoluzione
La Bimota in seguito ha realizzato una versione più evoluta chiamata KB2S, con un motore della Kawasaki Z550 che sviluppa 54 cavalli a 8.800 giri/min e 4,8 mkg a 8.500 giri/min. Successivamente arriva la KB2TT, sempre con lo stesso motore Z550 ma maggiorato a 593 cm³, che sviluppa 63 cavalli a 10.000 giri. I dischi dei freni in acciaio sono sostituiti da analoghi realizzati in alluminio.[3]
Un'ulteriore versione, denominata KB2J e riservato al solo mercato giapponese, utilizza il motore della Kawasaki Z400.
^Bimota KB2 Laser, in Cycle, septembre 1982, compilé par R M Clarke, in Bimota Limited Edition Extra 1978 -1990, Brooklands Book Ltd, pages 30 à 38, (ISBN 1855207087)