I bigoli sono una pasta fresca preparata con farina, uovo, burro, sale e acqua. Hanno la forma di grossi spaghetti, non bucati, il cui diametro è di circa 3-4 mm, tradizionalmente trafilati con un torchio di bronzo (chiamato torchietto bigolaro) che veniva girato a mano, mentre una ragazzina vi sedeva sopra per tenerlo fermo. Si tratta di una pasta tipicamente veneta, consumata con vari sughi particolarmente ricchi di grassi.
I bigoli con l'anatra erano inizialmente tipici della cittadina di Zanè,[senza fonte] ma sono stati con il tempo apprezzati in tutta la provincia e possono essere gustati nelle trattorie fino a Padova e Treviso.
Tradizionalmente, ad inizio ottobre nel paese dell'alto vicentinoZanè si svolge la Sagra dei Bigoli co' l'arna, durante la quale si può gustare questo piatto insieme ad altri prodotti.
«Arna lesa e bigoło tondo, a ła sera contenta el mondo»
(Antico proverbio vicentino)
Ricetta
Eccellente.
La ricetta tradizionale prevedeva che i bigoli fossero cotti nel grasso brodo in cui era stata fatta lessare un'anatra novella (nata 60-90 giorni prima) e che quindi si condissero con un sugo prodotto con burro aromatizzato e frattaglie della medesima anatra.[3]
Fino agli anni cinquanta si allevavano le anatre domestiche, derivate dal germano reale, in seguito sono state introdotte in Europa le anatre mute, una specie facile da allevare e piuttosto magra e muscolosa.
Attualmente le macellerie vicentine propongono un macinato di carne d'anatra muta per fare un ragù con un procedimento molto simile a quello con cui si produce il ragù comune, ma comunque senza pomodoro. La consuetudine odierna ha reso la ricetta estremamente magra, rispetto al passato, e di realizzazione più semplice.
^Bigoli con l'anatra, su veneto.to, Veneto Tra la terra e il cielo. URL consultato il 1º febbraio 2021 (archiviato dall'url originale l'11 giugno 2014).
Bibliografia
Claudia Toso, Cucina Veneta, Edizioni Demetra, 2012, p. 25.