Con deliberazione del 30 aprile 1457 la corporazione committente stabilisce che la parte superiore del Crocifisso (Croce del Tesoro di San Giovanni) sia eseguita da Betti, e l'inferiore, con la base, da Miliano di Domenico Dei e da Antonio di Iacopo del Pollaiolo.[1][2]
Betti realizzò quindi lo splendido Crocefisso (Croce del Tesoro di San Giovanni) e le quattro figure in smalto traslucido presenti all'estremità dei suoi bracci (1457-1459), un esempio di oreficeria rinascimentale,[2] mentre la figura del Cristo crocifisso e quelle di Maria e Giovanni, come le sfingi della base, sono state realizzate successivamente, probabilmente verso il XVIII secolo.[1]
Lo stile del Betti nel trattare gli smalti, quale esempio dell'arte fiorentina del XV secolo, fu ispirata e influenzata dagli insegnamenti di Benvenuto Cellini nel suo trattato dell'oreficeria.[1]
Opere
Crocefisso (Croce del Tesoro di San Giovanni, 1457-1459).