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Bernardo, nato tra il 1160 e il 1170,[2] è stato variamente identificato dagli storici anche come Terzo da Cornazzano[3] o Gherardo Trino, Gherardo Terzo, o ancora Gerardo Terzo Cornazano, ovvero nel Gherardo Tercius citato nel 1223 dagli ‘'Annales Cremonenses'’.[4]
Quando la famiglia da Cornazzano, nel corso del XII secolo, fu costretta ad abbandonare gran parte delle terre possedute nel Parmigiano alla Diocesi di Parma, suoi membri eminenti rivolsero i loro interessi alle istituzioni politiche comunali. Dotati dell'esperienza militare e dei talenti diplomatici maturati nel rapporto feudale con i Canossa e la chiesa di Parma, supportati dalla preparazione giuridica, intrapresero la carriera di podestà.
Il primo e il più noto fra questi fu Bernardo, che poté vantare una lunga carriera politico amministrativa. Nel 1192 questi era in carica quale podestà di Parma. Risultò in quel tempo infeudato "de Medesano", una castellania situata verso le foci del Taro, lungo la via Francigena.
Nel 1213 era presente, con i podestà di Parma e di Modena, accanto al vescovo di Reggio nell'Emilia Nicola, quale testimone alla stipula della pace fra Salinguerra, capo ghibellino di Ferrara e Aldrovandino, marchese d'Este.
Nel 1216 fu podestà di Reggio nell'Emilia ove tra l'altro fece costruire la torre del palazzo comunale. In agosto, alleato di Bologna guidò con successo i Reggiani all'assedio di Rimini.
Due anni dopo, nel 1218 ricoprì la medesima carica nel comune di Cremona. Le personali virtù militari e politico-diplomatiche manifestate sul campo in quei tempi di incessanti conflitti tra i Comuni lombardi, guadagnarono al Cornazzano la stima di Federico II di Svevia.[5]
Nel 1224, esercitò la podesteria a Pavia e nel 1226 nuovamente a Reggio per passare poi l'anno seguente a Modena. Qui, dopo aver riedificato la cinta muraria, dichiarò guerra a Bologna puntando alla conquista del Frignano.
Il 28 settembre 1229 era il delegato della città di Parma presso il vescovo Niccolò di Reggio nell'Emilia, quando furono firmate le condizioni di tregua tra Bolognesi e Modenesi. E questa è l'ultima notizia che Bernardo, o Gherardo, da Cornazzano lasciò di sé.
Note
^La vicenda storica e la genealogia della casata da Cornazzano, sono state ricostruite, nella ricerca, edita a cura della Deputazione di Storia Patria per le Province Parmensi, di P. Cont, "I Terzi di Parma, Sissa e Fermo", Prefazione di Marco Gentile ("Fonti e Studi", serie I, XXI), Parma 2017.
^Così G. Andenna, Cornazzano, Bernardo da, in "Dizionario Biografico degli Italiani", XXIX, Roma 1983, www.treccani.it/enciclopedia/bernardo-da-cornazzano_(Dizionario-Biografico)/.
^così chiamato in quanto terzogenito di un Pietro da Cornazzano secondo B. Angeli, ‘'Historia della città di Parma et descrittione del fiume Parma'’, Parma, Erasmo Viotto, 1591, p. 462.
^Cfr. ‘'Annales Cremonenses'’, in ‘'Annales et chronica Italica aevi Suevici'’, a cura di Oswald Holder-Hegger (‘'Monumenta Germaniae Historica, Scriptores'’, vol. 31), Hannoverae, impensis Bibliopoli Hahniani, 1903, p. 14.
^Dopo che nel maggio la lega milanese aveva iniziato le ostilità. Federico II, nel settembre dello stesso anno nel tentativo di ripristinare la pace, si rivolse con una lettera al da Cornazzano chiedendo che la città di Cremona gli inviasse ambasciatori per dargli fedele informazione degli accadimenti di quei mesi di lotta e degli intendimenti della città per concludere un armistizio. La pace che fu poi sottoscritta a Lodi, a conclusione delle lunghe trattative e intermediazioni susseguitesi, dai podestà di tutte le città padane interessate, il 2 dicembre di quel medesimo anno 1218.
Bibliografia
Annales Cremonenses, in Annales et chronica Italica aevi Suevici, a cura di Oswald Holder-Hegger (Monumenta Germaniae Historica, Scriptores, vol. 31), Hannoverae, impensis Bibliopoli Hahniani, 1903.